Tutto l'amore del mondo

Capitolo XIV- La tregua

 
Era caldo il corpo accanto a lui. E profumato.

E odorava di lui… e di quell’odore che era solo della sua ragazza…

Dei suoi capelli, della sua pelle… delle sue labbra…

E lui l’amava… più della sua stessa vita…

Se solo avesse potuto scegliere… sarebbe rimasto accanto a lei per sempre… in quello stato di pace profonda che gli metteva dentro… dopo averla amata…

Senza pensieri… senza nient’altro che lei…

Ma i pensieri c’erano… e il mondo non era solo lei…

E lui… non poteva scegliere…

Il mondo era il sangue che gli bruciava nelle vene, era il suo cuore, che non poteva battere, ma poteva soffrire.

Era quella cosa in fondo alla sua anima, che batteva, e gridava, e aveva un volto che non si sarebbe mai aspettato.

Il mondo era rimorso. Erano centinaia di stagioni passate.

Che riportavano ricordi… e azioni… e pensieri… che lei non poteva cancellare.



Si era innamorato…
Della ragazza di suo figlio

Del suo amore…

Di colei per cui lui era cambiato.

Aveva… fatto l’amore con la donna che era nata per lui…

E se… se non fosse accaduto ciò che era accaduto… gliel’avrebbe portata via…

E ora si odiava… al pensiero di averla toccata…



Si era innamorato…

Della ragazza di suo padre…

Del suo primo amore…

D colei per cui era andato all’inferno…

Aveva fatto l’amore con la donna che era stata tutto per lui…

Gliel’aveva portata via… aveva desiderato portargliela via…

E lo aveva odiato… al pensero che l’aveva toccata…



Lui… lui aveva colpito suo figlio…
Lo aveva… torturato, lo aveva…

Dio… soltanto pensare a quello che gli aveva fatto… soltanto ricordarlo gli dilaniava quall’anima che allora non aveva.

Lui era suo figlio… il suo sangue… il suo cuore…

Era il suo Connor… il suo bambino…

E lui lo aveva colpito… e colpito…

Aveva voluto domare il suo spirito… aveve avoluto sentirlo gridare…

Era suo figlio… e ora ringraziava Dio… che il demone in lui non lo avesse riconosciuto.



Spike aveva… colpito suo padre.

Dopo averlo così tanto cercato…dopo averlo così tanto desiderato…

Lui lo aveva… torturato, lo aveva… lasciato fra le mani di Drusilla e Marcus… e lo aveva sentito gridare…

E li aveva incitati ad andare avanti…

E aveva voluto che lo punissero… per ciò che era… e per ciò che non era mai riuscito ad essere.

Aveva pensato di odiarlo, e aveva saputo che non era vero.

E ora scopriva che era suo padre. E si chiedeva se l’anima che non sapeva di avere non lo avesse riconosciuto… negandogli il piacere che avrebbe dovuto provare.



Lo aveva umiliato… tutte le volte che aveva pouto…
Perché una parte di lui sapeva che era più di quanto credeva…

Gli aveva preso Drusilla… solo per vederlo soffrire…

E lui lo aveva sopportato… lui aveva aspettato… e si era preso gioco della bestia che aveva dentro…

Aveva… salvato il mondo…

Suo figlio… aveva salvato il mondo…



Si era sentito umiliato da lui… e aveva sofferto… eppure era stato felice di rivederlo… quando ancora credeva di poter avere una famiglia…

Prima… che gli rubasse Dru… prima di cominciare veramente ad odiarlo…

Ma non era lui che avava odiato…

Era quello che portava il suo volto.

Era Angelus.

E Spike lo aveva sempre saputo.

E lo aveva odiato anche per questo.

Perché era Angel che aveva liberato Angelus.

E lo aveva mandato all’inferno…

Non Angelus… Angel…

Suo padre...

Lui aveva... mandato all’inferno suo padre…



Serrò al petto Kate, e sentì le sue braccia stringerlo più forte… la sua bocca carezzargli la fronte… mentre non smetteva di pensare a ciò che aveva fatto…

Alle volte in cui non lo aveva aiutato… a quelle in cui aveva rischiato di ucciderlo…

Suo figlio non lo avrebe mai perdonato… mai… e sarebbe stato giusto…

Lo avrebbe perso di nuovo… e, forse, l’unico dono che avrebbe potuto fargli, era la sua vita…



Buffy lo stringeva, e non era mai successo..

Avevano fatto l’amore un’infinità di volte… eppure, lei non lo aveva mai stretto… non lo aveva mai abbracciato così…

E Spike avrebbe voluto sognare che fosse amore… avrebbe dovuto essere felice…

Ma non riusciva a non pensare… al sangue… allo sguardo di Angel mentre gli parlava di Buffy… e lui era legato ad una trave…

E non riusciva a non chidersi… perché lo avesse perdonato…

O perché non lo avesse ucciso…

Spike… lui avrebbe preferito ucciderlo, un figlio così…



Chiuse gli occhi, mentre le domande si susseguivano alle domande.

E nemmeno il calore della donna che amava bastava ad asciugare le sue lacrime .



Lantamente, Spike si alzò, facendo attenzione a non svegliare Buffy.

E fu difficile non farlo. Quando la vide sdraiata alle sue spalle, con le labbra dischiuse e i pugni serrati come quelli di un bambino.

E le lacrime fra le sue ciglia scintillarono alla luce di quel sole che aveva rischiato di ucciderlo.

Fu difficile non baciarla. E resistere alla tentazione di mormorarle di nuovo che l’amava.

E invece lo fece.

E invece la sollevò fra le braccia, aspirando il suo profumo. Sognando per un attimo che fosse sua.

E, come un ogetto fragile e prezioso, la depose sul divano nell’atrio, e la coprì con il suo spolverino.

Si voltò cercamdo un orologio.

E si sentì’ triste… così infinitamente triste…

Non sapeva quante ore mancassero alla possibile fine.

Probabilmente… nemmeno gli importava.

Sperava solo che ce ne fossero abbastanza… per un pugno di domande.



“Eri tu… anche allora…”Mormorò piano Cordelia, mentre con le dita disegnava cerchi pigri sul palmo della mano di Doyle, poggiata sul suo grembo.” Vero?”

Lui le stava acanto, seduro sull’altro lato del letto, la spalla appoggiate a quelle di lei. Ed era così strano…

Era così strano sapere che era Doyle… anche dietro quegli occhi, e quel volto.

Come un sogno a lungo sognato, ma in cui non aveva mai osato sperare.

Ed era così strano pensare… che presto lo avrebbe perso… ancora

A meno che, naturalmente, il mondo fosse finito.

Lui sospirò, annuendo piano, e c’era un velo di tristezza nel suo sguardo.

“Skip è un amico…”Mormorò.” Ed è un gran romantico… l’ha avuta lui l’idea di prestarmi il suo corpo…”

“Ma perché dirmi… che era stato … un errore… quello che avevi fatto per me?”

“…Perché tu…”Spiegò lui tristemente.” Mi pensavi… troppo… più di quanto io non meritassi… e io volevo… che tu fossi felice… solo questo…”

“Felice…”

Si chiedeva cosa dovesse dirgli… si chiedeva… cosa sapesse già… e cosa le leggesse dentro…

“Almeno Dennis è Dennis… o sei tu anche lì?!”

“Oh, no…”Doyle scosse il capo.” È Dennis… quasi sempre…”

“Allen Francis Doyle!” Esclamò Cordelia, voltandosi sul letto e sgranando gli occhi.” Fingerò di non averti sentito prima di rompere a Lorne il naso… e ti proibisco di venire ancora in casa mia senza annunciarti! Soprattutto se io sono… si… insomma.. se dovessi… per caso…”

“Principessa!” La interruppe lui.” Sono un puro spirito, ora! Sono estraneo a…”

Cordleia lo baciò, col sorriso sulle labbra.

Era assurdo come gli fosse venuto fuori il suo accento, ora che non doveva più fingere. Ed era assurdo come suonasse quell’accento sulle labbra di Lorne.

“Davvero?!” Domandò maliziosamente.

Già… ed era assurdo come quelle labbra sapessero di Doyle.

“Se facessimo l’amore adesso…”Sussurrò sulla sua bocca.” Il bambino sarebbe di Doyle… o di Lorne?!”

“Ehe?!” Doyle saltò all’indietro, gli occhi rossi che rischiavano di schizzargli dale orbirte. E Cordelia fu certa di averli sentiti tutti e due in quell’esclamazione.

Rise, stendendosi sul letto e puntellandosi sui gomiti.

“Scherzo…”Lo rassicurò.” Rilassati! Sono capace anch’ io di sconvolgerti, sai!”

“Tu non mi hai sconvolto, principessa,”Esclamò Doyle.” tu hai tolto dieci anni di vita al povero Lorne! “

Cordelia rise ancora, ma il sorriso le morì sulla labbra quando lui parlò.

“Non vorrei mai più vederti piangere…”Sussurrò piano. E soltanto le sue parole le fecero già venire le lacrime agli occhi.

“Allora dimmi che non andrai più via…”

Doyle abbassò lo sguardo, tristemente.

“Per questo non dovevi saperlo…”

Ecco. Cosa poteva rispondere ora??

Cosa avrebbe risposto la vecchia Cordelia… quella che si era innamorata di Xander Harris…?? E l’altra… quella che non aveva voluto amare Doyle??

E quella di ora… che non riusciva a smettere di farlo??

E lei… la donna che adesso non voleva piangere… cosa gli avrebbe risposto?? E come avrebbe costretto il tempo a dilatarsi… e a non fuggire via, portandolo con se… perché quelle ore da vivere insieme era così disperatamente poche??

Avrebbe desiderato rispondergli, Cordelia… oh, si…

Eppure non riusciva a farlo…

Lei… che aveva sempre avuto la battuta pronta… lei.. che non era mai stata in silenzio…

Se non quando lui era morto… se non quando aveva pianto per lui…

Se non ora, ch e sciupava così secondi preziosi …

E quando insieme sentirono qualcuno sulla porta , e si voltarono, per un attimo, un modo di ribellione le strinse l’anima.

Eppure si alzò, e i suoi occhi incontrarono ancora quelli di Doyle… oltre le iridi rosse che li celavano. E lasciarlo fu difficile.

Ma Cordelia sapeva che non poteva essere più difficile di quanto non fosse per Spike sostare sulla porta…

Perché facendolo… perché venendo lì, e restandoci, con gli occhi alti, pieni di coraggio, davanti all’amico di suo padre… lui stava ammettendo davanti al mondo di essere Connor…



“Tu sai tutto…” Sbuffò Spike, sedendo sulla sedia accantoal letto.” Dimmi tu che cosa voglio sapere…”

Davanti a lui, Lorne… Doyle… o come diamine si chiamava… lo guardò per un lungo istante, prima di allargare le labbra in un sorriso disarmante, che, francamente, dato il suo stato attuale avrebbe avuto una gran voglia di strappargli dal volto!

“Se sapessi tutto “ Rispose. “ non sarei qui…

So solo quello che mi permettono di vedere… e questo vele per entrambi i coinquilinidi !”

“Quanta saggezza…” Fece lui.” Non so se ucciderti o innamorarmi di te… “ Si guardò intorno, nervosamente. “ Devo… cantare??”

“Per mostrarmi cosa?! Che sei confuso e vorresti aprirti il cervello con le mani per sbrogliare la matassa che qualcuno ci ha messo dentro?? Che non riesci a capire chi sei?? Che hai paura??”

“Io non ho paura!”

“No, è l’atro vampiro chippato e dotato di anima che si agira per l’albergo ad averne! “

“Piantala!” Spika scattò in piedi, voltandosi e cominciando a camminare per la stanza. “ Io sto benissimo!”

“Dopo aver scoperto di essere figlio di Angel, di avere un ‘anima, di essere innamorato di una…”

Spika si voltò di scatto.

“ragazzina viziata… di essere stato ingannato, turlupinato e usato per tutta la vita, di non avere nemmeno la scusante dell’assenza d’ un ‘anima per tutto quello che hai fatto e di cui non ti è importato, di non essere niente di quel che credevi, troppo buono per un demone, troppo inumano per un uomo, di essere amato dalla persona che vuoi odiare ed esserti sentito insultare da quella che ami?? Bè, beato te, io mi sentirei uno schifo?!?!”

“e questo chi lo dice, la rosa d’Irlanda o la faccia d’origano?!?!”

“Lo schifo è di Doyle… il resto… è di quello che ti ha cullato da bambino…”

“Oh, ti prego… “ Esclamò lui, lasciandosi cadere sulla sedia. “Io non sono quel bambino… non più… “ Abbassò gli occhi, fissandoliu nel vuoto.” Vorrei…”

“Cosa?! Cosa vorresti che ti dicessi, Connor?”

Spike sbattè le palpebre.

Cercando, scavando dentro di se per trovare quelle domande fino a un attimo prima così chiare. Che avevano alimentato la sua rabbia e il suo dolore.

E che sembravano chiudersi su se stesse, per dare vita ad una sola di loro.

“Perché?” Mormorò piano.

Era Lorne ora che squoteva il capo… ed era assurdo come Spike ne fosse certo.

“Non lo so, Connor…”Mormorò.” Mi dispiace tanto…

Potrei dirti solo che così doveva essere… per il bene del mondo… per il suo equilibrio…”

Spike rise . Un riso nervoso che gli incurvò le labbra, mentre guardava le sue dita intrecciate.

“E se mandassi il mondo a farsi fottere?” Mormorò” E se mandassi tutti a farsi fottere? Solo per incasinare i piani di chi mi ha incasinato la vita?”

“Allora il mondo finirebbe… e nessuno potrebbe mai biasimarti…”

“Nessuno? Nemmeno il mio prezioso padre, che da una profezia esce e in un ‘altra entra? Il cavaliere della luce? L’infallibile, l’amatissimo Angel?

Che cosa penserebbe del suo unico figlio, se si desse ora, alla vigilia della fine del mondo…

E, del resto, cosa penserà ora di suo figlio, l’adorato Angel…”

“L’adorato Angel…”Mormorò… Doyle… “ che in tutta la sua esistenza … è stato felice per un solo istante…”

Dio…

Spike sollevò il volto, e i occhi incontrarono quelli rossi dell’altro.

Dio… era vero…

Aggrottò la fronte. E non riuscì a capire.

Quella stretta al cuore. Quel… cosa?

Dolore o … angoscia… quel… qualcosa…

Un soffio sconosciuto di quell’anima che aveva scoperto così tardi di avere.

Ignoto, come ciò che aveva provato quando Angel lo aveva stretto fra le braccia. E lui non era riuscito a liberarsi, ma solo a chiedergli, in silenzio , di stringerlo più forte.

“Mi dispiace, Connor…”Mormorò Lorne, alzandosi dal letto. “ ma c’era una cosa che ho saputo non appena ti ho visto…

Sapevo… che avrei potuto rispondere alle domande di tutti… ma non alle tue…

Non posso dirti chi sei… non posso dirti come è giusto che tu sia…

Dio… sono solo un oste, dopotutto!

E quanto all’amatissimo Angel… bè…”Mosse il suo assurdo mento, indicando alle spalle di Spike” Dovresti chiederlo a lui, non pensi?”

Si allontanò, sostando per un attimo davanto alla porta su cui Angel era fermo, esattamente come era stato fermo Spike pochi minuti prima.

E con uno sguardo non molto differente da quello che doveva essere stato il suo.

“Puoi spiegarmi almeno” Gli chiese Spike, trattenendolo ancora un istante.” Perché ti permetto di chiamarmi Conno?!”

Non potè vederlo, ma seppe che Lorne sorrideva.

“Forse, perché pensi che se mi rompi il muso mi fai anche un piacere!”

Spike scosse di nuovo il capo. Sorridendo.

Sorrideva per non urlare. Mentre restava solo con suo padre.

Con i suoi occhi pieni di imbarazzo e insieme di un desiderio così forte di entrare in quella stanza da essere addirittura ridicolo.

Tornò a voltarsi, guardando dinanzi a se, e Angel ci mise un ‘eternità prima di parlare.

“Non ho ascoltato quello che vi dicevate…”Mormorò.

Entrò, sedendo sul letto dinanzi a lui, eppure, Spike non lo guardò, ne rispose alle sue parole.

“… ero venuto… per parlare con Doyle…”

“Io non sono Doyle…”Tagliò corto Spike.” E non voglio parlare con te.”

Lo sentì deglutire. E anche se non lo guardava poteva immaginare il suo volto.

“ Va.. bene… ho solo … pensato che… magari… volevi … sapere qualcosa… del tuo passato… della tua… famiglia…”

“Angel per favore…” Spike scattò di nuovo in piedi, passandosi la mano fra i capelli.” Cosa vuoi che me ne possa fregare di gente schiattata duecento anni fa!

Se avevi un padre, una madre o otto sorelle e fratelli?!?! So che li hai ammazzati tutti, lo hai cantato e decantato fino a farmi venire la nausea!

So che avevo una zia che non è arrivata ai dieci anni, e che forse avrei voluto conoscere, e che tuo padre era un bigotto ipocrita e violento! Okay, perfetto, non sono l’unico ad avere un padre di merda, ora sto molto meglio!”

Non aveva voluto essere così duro.

Aveva voluto colpirlo, ferirlo… solo… perché era suo padre… solo… perché sentiva qualcosa dentro di se, e non voleva farlo… solo perché era un idiota, che si rigirava pensando a ciò che gli aveva fatto e poi quando lo vedeva desiderava solo saltargli alla gola!

Lo guardò… e gli vide fissarsi le mani strette una nell’ltra, proprio come erano state le sue fino a un minuto prima. Così strette che non sai sarebbe stupito se le avesse sentite spezzarsi…

E lo sentì deglutire ancora… ma aveva la testa troppo bassa perché potesse vederlo…

E del resto… a cosa gli sarebbe servito guardarlo in volto… lui sapeva già… cosa avrebbe visto…

Sospirò, la rabbia che evaporava in un momento, e senza pensare si lasciò scivolare al suo fianco, sul bordo del letto di Lorne.

“Mi dispiace…” Mormorò piano. E stavolta fu lui a guardare Angel, mentre l’altro non lo faceva. Mentre l’altro soffriva. “ sarebbe stato meglio se…”

“No…” Angel si voltò. “io sono… felice… di avere saputo la verità… e sono… felice… che la verità sia questa…”

Per un attimo, Spike credette di non aver capito.

Dopo… capì di averlo fatto… e ricominciò a desiderare di prenderlo a pugni.

“Tu ti fai!” Esclamò.” E ti fai di roba tagliata molto, molto male!

Sei contento che tuo figlio sia… cosa?!

Uno scherzo di naura… un … uno sgorbio, un incorocio… un vampiro con l’anima!”

“Io sono un vampiro con l’anima…”

“Ma tu sei diverso, Angel!Tu sei buono! Tu combatti per il bene, tu rimugini sui tuoi peccati, una parte di te sa che non sei stato tu a machiarti dei delitti per cui piangi… ma io no…

Io ho un ‘anima umana… okay… ma che anima, a questo punto!

Io ho ucciso, io ho torturato, e mi sono nutrito di sangue, ed era normale per me…”

“Tu hai un demone dentro, Spike… “Mormorò Angel, continuando a guardarlo seriamente.” E Drusilla ti ha spinto sempre più in basso… Tutto quello che hai fatto ti è sembrato normale… ti è piaciuto… perché questa è la natura del tuo demone…

Ma tu non sei mai stato come me… e questo l’ho sempre saputo… in te… c’è sempre stata quall’umanità che io non avevo…

Quell’anima… che non avevo…

Tu sei cambiato…”

“Per una donna! Ah…”Sorrise amaramente, ridendo di se stesso.” Pare che tutti i casini della mia vita siano sempre legati ad una donna… uno psichiatra tirerebbe fuori il rapporto con mia madre… e invece… quella non era nemmeno mia madre… oh Dio…”Si prese la testa fra le mani, schiacciandola forte.” Darla… Darla era mia madre…

Una… sgualdrina ninfomane e sadica… che avevao un debole per i neonati e che mi ha sempre odiato… “

Strinse i denti, e un attimo dopo sentì la mano di Angel posarsi dolcemente sulla sua spalla.

“Tua madre è morta perché tu potessi vivere… ha dato la sua vita per te…”

Spike si scostò, ma non allontanò la sua mano.

“Non provarci, Angel…” Ansò amaramente.” Sei solo patetico! Io lo so chi è Darla… ora non descriverla come la povera fanciulla caduta per caso sulla cattiva strada! E non dirmi che non ha cercato di sbarazzarsi di me dal momento stesso in cui ha saputo di essere incinta!”

Gli vide abbassare gli occhi, ma fu solo un momento.

“Spike…” Cercò di riprendere Angel.

“La conosco la storia… era la mia anima a influenzare lei… Darla mi avrebbe volentieri tirato fuori con le sue unghie… e questa, pubblico pagante, era mia madre!

Nessun mistero che si venuto su in questo modo!”

“Ascoltami…”

“Ti ho chiesto di risparmiarmi le…”

“William, mi fai finire?!”

Spike sbattè gli occhi, fissandolo… e doveva aver ereditato almeno una parte della follia di Dru, perché fu felice che Angel si fosse imposto. Era, a suo modo, stranamente rassicurante…

“Tu conoscevi Darla… “Continuò. “ sapevi come era… e ti hanno detto quello che ha fatto per te…

Ed è vero… era la tua anima a influenzarla… ero tu, Spike…

E sei abbastanza intelligente per capire che se la tua anima è riuscita a placare qualcuno come Darla… se è riuscita a trasformarla in una madre, anche solo per poche ore… se è riuscita a farle sentire rimorso per quello che aveva fatto… allora deve essere un ‘anima speciale… “ Strinse leggermente le labbra. Era… così evidente che parlare gli costava fatica… eppure lo stava facendo… per lui…

“Darla… mi ha chiesto perdono, Spike… per avermi ucciso… e sei tu ad averlo reso possibile… tu hai messo l’amore nei suoi occhi, e ti giuro… lei non aveva mai avuto amore nello sguardo… mai… nemmeno per un secondo…

E nello stesso modo hai portato Buffy a correre da te… davanti a tutti… dimenticando quello che potevano dire…

E conosci anche lei…

Io… non voglio dire che tu non abbia fatto niente, o che non sia stata una tua responsabilità… e non posso dirti come agire o come convivere con quello che hai dentro… io non posso nemmeno obligarti a continuare sulla strada che hai scelto…

Però posso dirti che quel bambino nato in mezzo ad una strada… quel bambino che voleva vivere anche se la sua stessa madre non lo voleva aveva più luce dentro in quella notte buia della maggior parte dei… paladini, e così detti giusti che ho mai incontrato nella mia esistenza… e che quella luce non si è spenta!

Quella luce ha fatto si che un vampiro si affezionasse a una ragazzina, e ai suoi amici, che si innamorasse… che sacrificasse la dignità per quelli che avrebbe solo dovuto mangiare!

Quella luce ha fatto si che un vampiro salvasse la vita alla donna che amo! Che si legasse a lei in un giorno, e che tenesse a lei al punto da sfidare qualcuno grosso il doppio di lui e che avrebbe potuto atterrarlo in un secondo!

Io ho visto come l’hai messa a letto, Spike! E mi ricordo le cose che mi hai detto, e come me le hai dette!

E non uscirtene tu, adesso, con la storia del chip e dell’impossibilità di uccidere esseri umani, perché se quel chip lo avessero messo a me sarebbe stato fuori nel giro di un giorno, o mi sarei creato una corte di demoni così grande da non avere bisogno di cacciare per tutta l’eternità!

Tu non sei meno intelligente di quanto lo sia io, ma se non lo hai pansato… bè … un motivo ci deve essere… e io credo… credo…” Lo guardò. E Spike avrebbe pagato miliardi per potersi guardare in uno specchio, e capire cosa, sul suo volto, gli fece abbassare nuovamente la testa. “ ho finito…”Mormorò mortificato.

Ecco. Bene.

E adesso che pretendeva che rispondesse, lui??

Guardò di nuovo davanti a se. Contò i disegni della carta sul muro. Valutò la presenza di eventuali crepe.

Poi disse la prima cosa che gli venne in mente.

“Non ti meriti una donna come Kate…” Sbuffò.

Ma ebbe voglia di ringhiare quando al suo finco sentì Angel sospirare.

“Lo so…” Mormorò piano. E dopo un attimo aggiunse: “ Buffy odia Kate…”

“Mm…”Mugugnò lui.” Buffy odierebbe qualsiasi cosa non asessuata che ti si avvicinasse nel raggio di un miglio…”

“Spike…”

“Non sto piangendo!” Taglià Corto lui.” Per cui evita!”

“Volevo solo dire… che a me pareva fosse gelosa di te… “

Si guardarono. E si ritrovarono a scotere il capo nello stesso, identico momento.

E Spike avrebbe ucciso qualcuno per quello. Non sapeva chi, ma lo avrebbe fatto…

“Questa è… una tregua?!”

Spike non rispose per un attimo, limitandosi a guardarlo negli occhi.

“Credo di si…”Concesse infine.” Ma non azzardarti ad abbracciarmi di nuovo… e se mi fai un altro discorso serio giuro che mi alleo con Saj…vattelapesca!

E non sorridere!”

“Posso chiedere almeno fino a quando durerà… questa tregua?!”

Spike scosse le spalle.

“Quanto vuoi che duri…? Fino a che il mondo non sarà salvo… cazzo!” Sputò, stringendo per un attimo gli occhi.

“Cosa?”

“Niente… “ Lo guardò di nuovo, e stavolta nulla potè impedirgli di sospirare.” E che a me queste tregue non riescono molto bene…”