Tutto l'amore del mondo

Capitolo X- L’ elettricità ti inganna

 
L’aveva lasciata…

Kate boccheggiò, mentre un colpo, più forte degli altri, la colpiva alle spalle, e lei cadeva, la pistola che le sfuggiva dalle mani quando uno degli agenti di sicurezza le pestò il polso col tacco dello stivale, facendola gemere. Il dolore come una scheggia nella mano e nello stomaco.

L’aveva abbandonata.

Si era avventato su quegli uomini come una furia. Come un … vampiro… e poi se n’era andato… dopo che Kate lo aveva salvato… che aveva ucciso per lui…

La sollevarono, e lei sentì ancora dolore.

E ancora lo ignorò, troppo assurdamente sconvolta. Come la bambina ingenua che forse era morta da tempo, e forse non aveva mai smesso di essere.

Perché si stupiva??

Era assurdo…

Spike… era un vampiro… e, anche se era figlio di Angel,non voleva dire che fosse come lui.

Non voleva dire che fosse… speciale… come lui…

Sentì un uomo volgerle brutalmente la testa, e si accorse di non averlo sentito… di aver continuato a guardare la curva del corridoio oltre cui Spike era scomparso.

E pensare che… insieme… avrebbero potuto farcela…

“Dimmelo!” Ripetè lui.” Da dove sei entrata?!”

Erano “solo” in sei… cinque senza quello che aveva ucciso… avrebbero potuto farcela…

Avrebbero potuto uscire… tornare da Angel…

“Portiamola da Linwood! Noi il nostro l’abbiamo fatto! “

Non doveva fidarsi… non doveva lasciare che il suo istinto la spingesse verso quell’…essere… Eppure… era stata così sicura…

“E il vampiro?!”

“Fregatene! E’ solo una bestia! Probabilmente lo aveva pagato per entrare… è lei…” L’uomo l’afferrò per il braccio.” Quella che conta!”

… era così certa… che come una sciocca gli avrebbe affidato la sua vita… senza nemmeno sapere chi era…

Forse… meritava di finire così…

“Credi che sia umana?!”

L’uomo, vestito come tutti gli altri con un ‘uniforme scura, la tirò con se lungo il corridoio, e Kate non oppose resistenza, guardandosi intorno alla ricerca di una via d’uscita.

“Ma si… è una di quelli che lavorano per Angel…”

Aveva poche possibilità, con un uomo per lato e tre di dietro… e doveva tentare adesso… prima che la portassero al piano superiore…

Conosceva la W&H… sarebbe scomparsa… e anche se Angel l’avesse trovata forse non lo avrebbe fatto in tempo…

Sempre… che Angel volesse cercarla… che ne avesse la forza e…

Scacciò quei pensieri.

Non era il momento, no… ora doveva solo pensare a scappare… a tornare da lui…

E a trovare un modo perché non sapesse mai ciò che suo figlio aveva fatto…

“E’ una di quelle puttane a cui piace farsi succhiare da un vampiro…”

Kate lo guardò, per la prima volta. E per la prima volta la rabbia rischiò di prendere il sopravvento sulla ragione. E desiderò colpirlo con quanta forza aveva in corpo. Sfogando parte della sua disperazione.

Ma non lo fece.

Non fece nulla. Perché prima di poter reagire in alcun modo la voce tagliente e profonda di Spike li sorprese tutti, facendoli sobbalzare.

“Perché non provi…”Sibilò. “ potrebbe piacere anche a te…”

Non era possibile, eppure…

Spike era lì… e camminava verso di loro, caricandoli come un toro nell’arena, così infuriato che sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro.

Così infuriato che … Kate non riuscì a non sorridere, pensando a quanto tornare indietro dovesse essergli costato.

“Non osare ridere!” Gridò lui, lanciando letteralmente per aria il primo uomo che gli si avventò contro. “ O giuro che ti lascio qui e mi cerco un posto da cui assistere!”

“Già sentita…”Lo schernì Kate, approfittando dell’immediata baraonda per liberarsi con una gomitata in piena faccia dell’uomo che la stava tenendo. “inventane un ‘altra!”

“Ti odio!” Ringhiò Spike, abbassandosi per schivare un colpo.

“Vecchia!” Rise lei, recuperando da terra una pistola.

“Vedi se ti piace questa…” Spike saltò mandando i due che lo stavano accerchiando l’uno contro l’altro.” Io non posso colpirli, per cui vedi come…” Sgranò gli occhi, e Kate non fece in tempo a capire quel che stava accadendo. Seppe solo che lui l’afferrava, attirandola a se, e voltandosi di scatto mentre alle sue spalle esplodeva un colpo. Lo sentì irrigidirsi per un attimo, e stavolta non rise più.

Si voltò fra le braccia di Spike, e sparò.

Sparò all’uomo che lo aveva ferito. All’uomo che aveva colpito il figlio di Angel.

E un attimo dopo ne scalciò un altro in piena faccia. Rimaneva solo il primo, quello che l’aveva afferrata, e quando si voltò lo vide con la pistola in pugno, proprio davanti a lei.

E come un brutto film poliziesco ognuno puntava l’altro, col braccio teso in avanti. E ognuno puntava dritto in mezzo agli occhi.

“Avanti… “Sibilò Spike, avanzando piano, apparentemente incurante della pallottola da qualche parte nella sua schiena. “ sparale… vediamo se ne vale la pena…”

Mutò il suo volto, e il sorriso che rivolse all’uomo fu probabilmente qualcosa che Kate non avrebbe mai più dimenticato.

“ … magari i rinforzi arrivano prima… di farti capire se ti piace …”

L’altro deglutì, la rabbia che lo rendeva livido.

“Credevo fosse la puttana di Angel… “Sibilò, abbassando l’arma. “ a quanto pare invece è la tua…”

Per un secondo Spike lo guardò, limitandosi a battere le palpebre. Poi, incredibilmente, sospirò.

“No…” Sbottò.” Non è la mia puttana. E’ la mia matrigna!”

Ecco. Questo proprio lo doveva sentire.

Con un unico movimento, Kate colpì l’uomo alla nuca, facendolo stramazzare in terra, e correndo poi via insieme a Spike.

“Stai bene?!” Esclamò, chiudendo alle sue spalle la porta del magazzino da cui erano entrati.

“Zitta!” Ringhiò lui per risposta. “ Vorrei solo poterti ammazzare!”

Kate si calò attraverso la botola, e Spike la prese dalle gambe, lasciandosela scivolare tra le braccia.

E non l’aveva ancora lasciata andare lei lo guardò negli occhi, mormorando piano:” Fallo…”

Un ‘esitazione… o forse l’aveva solo immaginata, prima che storcesse il naso, allentandola da se e avviandosi lungo il tunnell, senza curarsi di richiudere la botola come due anni prima aveva fatto Angel.

“Non posso…” Sibilò. “ … lo sai…quei bastardi del governo mi hanno messo in testa un fottutissimo chip, e adesso non posso nemmeno tirare la coda a un gatto!”

Strinse le labbra, mentre qualcosa si muoveva nel cervello di Kate.

Ecco cosa voleva dire il giorno prima... quando le aveva detto di ringraziare il governo…

Nessuno aveva pensato di parlargliene, probabilmente perché la cosa era … scontata… per tutti… ed ecco la ragione per cui aiutava degli esseri umani…

Si fermò.

No… ecco la ragione per cui lui… credeva…

“Spike… tu hai colpito quegli uomini…”

L’altro si voltò, guardandola come una bambina stupida.

“Mi sono solo difeso, amore, c’è una bella differenza…”

Rischiava. Lo sapeva.

Ma già una volta aveva negato a Spike la sua fiducia. E se ne era pentita.

Ora… gliela doveva…

“Non la seconda volta… la prima …” Che stava facendo? Aveva veramente il diritto di dirlo? Di mettere forse in pericolo delle altre persone? “ quando sei uscito dall’archivio… ti sei avventato su di loro… e non era difesa…”

Di nuovo, Spike la guardò. E il suo volto stavolta era molto diverso… la sua espressione era molto diversa…

Ricordava…

Capiva…

E, forse, sceglieva…

E quando un lampo di comprensione gli attraversò gli occhi azzurri, Kate se lo trovò davanti, così veloce che quasi non lo aveva visto.

E un brivido le attraversò la schiena, al ricordo di un altro tunnell, di altri movimenti così veloci… così inumani…

E di un altro vampiro che allungava la mano verso di lei.

Come in quel momento quella di Spike, che lentamente si richiuse attorno alla sua gola.

“E’ vero…” Mormorò.



Spike era ferito. Lo sentiva.

Sentiva il suo sangue bruciare.

Spike era furia. Selvaggia e incontrollabile, che irruppe nel locale delle caldaie come un uragano.

Come la tempesta nei suoi occhi azzurri quando si avventò sulla gabbia di ferro, e afferrò Drusilla.

E Angel la sentì ridere.

Era sceso per parlare con lei…

Per chiederle… per costringerla a rispondere alle sue domande.

Sul passato… sul futuro.

Su Spike… su suo figlio. Stupendosi di quanto facile fosse diventato per lui accostare queste due parole.

Ma non era nemmeno riuscito a vederla. Non si era nemmeno avvicinato alla caldaia quando Spike aveva fatto irruzione nella stanza, facendo balzare in piedi, quasi contemporaneamente, Faith e Buffy.

E ora, più che vederla, intuiva la figura della donna, oltre le ampie spalle di lui.

E le mani di Spike, attorno al collo di Drusilla.

“E’ stato solo quello?”Gridò lui, la sua voce resa ancora più profonda dal rimbombo del metallo.” E’ stato solo un gioco? Sempre? Per cento anni?!

E’ sempre stata solo la tua vendetta?”

Drusilla rise ancora, e mentre Angel chiudeva gli occhi, il cuore stretto in una morsa, Spike la scosse, facendole battere la testa alla parete.

“Rispondimi!” Urlò.” Voglio saperlo! E’ sempre stato solo questo?!

Tu mi hai mai… “ Esitò.” Tu mi hai mai… amato?”

“Tu sei il mio bambino…”Uggiolò lei.” La mia dolcezza… il frutto del mio…

“Piantala con le tue idiozie, Dru! La domanda è facile! Tu mi hai mai amato?! Un solo momento, in un solo dannatissimo bacio, mi hai mai amato?!”

Il cuore, chiuso nel suo petto, gridava ad Angel di fermarlo. Di impedirgli di sapere… e di soffrire…

Ma non era giusto…

E Spike non glielo avrebbe permesso.

“Doveva essere così…”Sibilò piano Drusilla. E non c’era rimpianto nella sua voce. Non c’era mai stato.” Le stelle lo gridavano al mio corpo, il giorno che lui me lo ha strappato…

Papà si è presa la mia innocenza… e io… ho preso quella di suo figlio…

Lui mi ha resa sporca… e io ho sporcato il suo giglio…

Lui mi ha fatta amare… e io ho stregato te…”

Angel vide Spike arretrare di un passo, e capì che Drusilla lo stava accarezzando.

“E’ giusto… “Sibilò piano.” È giusto…”

“Io sono sceso all’inferno per te, Dru…” Ansò Spike. E la sua voce era disperata.” Io ho percorso tutti i gradini dell’abbiezione per essere come tu mi volevi… sapendo che .,.. non lo sarei mai stato… perché non sarei mai diventato… lui…”

“Il suo sangue, il suo seme, la sua via come linfa fra le tue labbra… ma tu non eri suo… tu eri il figlio della bestia…

E le stelle mi mostravano il suo volto contorto dall’orrore… di fronte ai peccati di suo figlio…

Più giù. Più giù. Più giù.

Perché questo momento venisse. E lui sapesse.

Perché nel cuore e nella mente si ripetessero come un ‘eco tutti i tuoi peccati.

Perché vedesse i colli squarciati e udisse le urla… e tormento si aggiungesse a tormento.

Kate…

Angel si voltò, e la cercò con gli occhi. Ma lei non c’era… e lui era solo ad affrontare quell’orrore…

“Perché potesse sapere…”Continuò Drusilla, ansando.” Che avevi ucciso la donna che amava… ma tu… non lo hai fatto…

non sei riuscito a ucciderla…

Tu l’avevi dentro… tu mi hai tradito… e sei tornato indietro… la tua natura ti ha vomitato, nudo, su una strada, come tua madre il giorno che sei nato…

Solo le stelle… non mi hanno mai tradita…” Piano, la voce di Drusilla si spense, soffocando in un sussurro indistinto. E Angel potè vederla arretrare, poggiandosi contro la parete. “ … loro… sono le mie … amiche… loro cantano per me…”

Spike si voltò, e quando Angel lo guardò vide un uomo distrutto.

E la sua voce era bassa, e calma, ora. Come non avesse più nemmeno la forza per la rabbia.

“Volevi che mi uccidesse…”Mormorò.” Quando sei venuta a Sunnydale, e mi hai detto di Angel… e di Darla… quando mi hai chiesto di tornare con voi…

Tu volevi che Angel mi uccidesse, non è vero? Mi hai chiamato sapendo che non avrei avuto possibilità contro di lui… sperando che mi riducesse in polvere… per poi dirgli che ero suo figlio… per poi fargli sapere che mi avrebbe visto nascere… e crescere… e che mi avrebbe ucciso…”

“Lui ti ha già ucciso…”Sibilò Drusilla.” La sua bocca vomita il tuo sangue.

Ma ha avuto bisogno di me… delle mie mani… perché le sue… non lo avrebbero fatto…”

Di nuovo, Drusilla rise. Di nuovo, l’aria attorno a lui sembrò vibrare.

“Lui non ti può toccare, amore mio… e tu non lo puoi toccare…

Non avete mai potuto… non avete mai voluto…

Però… potevate odiarvi…”

Rise, mentre in silenzio Spike si allontanava.

Passando accanto ad Angel, senza nemmeno guardarlo.

E lui non sapeva che dire, o che fare.

E aveva paura. Di vederlo ancora ritrarsi.

Mentre Drusilla continuava a ridere.

E lontano, da qualche parte alle sue spalle, giungeva ad Angel la domanda di Faith: “ Spike… dov’è Kate?!”

Lui esitò, continuando a camminare.

“E’ rimasta indietro.” Mormorò cupamente.