Tutto l'amore del mondo

Capitolo XI- L’ultima verità



Per un attimo, Buffy ebbe paura.

Mentre nella mente le risuonavano le parole di Drusilla e il suo sguardo incrociava quello di Faith, lei ebbe paura.

Per Spike. Per quello che poteva aver fatto. E per quello che poteva significare.

Anche mentre saliva le scale, e si ripeteva che era impossibile, che il chip gli avrebbe impedito di toccare un essere umano, la paura continuò a bruciare. Divorandola come un incendio.

Ed esplodendo… quando la vide…

Kate… che di corsa veniva su dal sotterraneo, ansando… e chiedendo dove fosse Spike… come se la cosa la riguardasse!

Kate che in due giorni con lui gli aveva parlato più di Buffy in due anni!

E che adesso avrebbe voluto vedere morta…

Strinse le labbra, e le dita sul telaio della porta-finestra.

Desiderando di romperlo.

Desiderando di rompere qualsiasi cosa nel raggio di un miglio… compresa la faccia dell’affascinante Kate!

Stava male.

Buffy stava male da impazzire.

E a nessuno importava…

Qualcosa dentro di lei stava esplodendo… e a nessuno importava…

Era sola… come sempre…

E più di quanto fosse mai stata.

Sola con Faith, che ad ogni sguardo le ricordava il suo trionfo.

Con la sua aria da sopravvissuta, da eroina pronta a scontare i suoi peccati. Che aveva il potere di farla andare in bestia.

Esasperando ognuno dei suoi sentimenti. Fino a farle lasciare quella stupida cantina, e quello stupido lavoro da carceriera!

Sola…

Spike non c’era, e Giles era troppo preso da Wesley, dalle loro carte e telefonate, per badare a Buffy…

Mentre lei era così disperata da ingoiare l’orgoglio e cercare addirittura Angel… solo… per trovarlo con lei…

Con Kate…

Seduto all’ombra, su una panchina del cortile. Con la mano appoggiata a quella di lui e le spalle curve.

Ed era così disperatamente ingiusto.

Era ingiusto che persino Wesley contasse più di lei e che Angel… proprio Angel… avesse accanto qualcuno che lo amava.

Buffy… aveva sempre difeso gli altri… aveva dato la sua vita per salvare il mondo…

Buffy non era un ‘assassina… non aveva niente di cui pentirsi…

E allora perché era lì… sola… mentre Angel parlava piano sulla bocca di un ‘altra? E perché lei sollevava la mano e gli sfiorava le labbra… dopo tutto quello che era successo?

Dopo tutto quello che le avevano nascosto?

E perché… perché…

“Perché non si accorge di te? E’ questo che ti chiedi? “ Buffy sobbalzò, la mano premuta sul cuore che batteva all’impazzata. Dove … dov’era? E com’era possibile che non lo avesse visto? “ Per la stessa ragione per cui tu non ti sei accorta di me, amore… perché non siamo il centro del mondo… anche quando pensiamo di esserlo…”

“Spike…”Mormorò. E finalmente riuscì a vederlo, guidata dalla sottile voluta di fumo che proveniva dall’ascensore.

Buio, le porte aperte che nessuno aveva fatto riparare, sembrava una gabbia oscura che lo imprigiovana… riempiendola di inquietudine… “ che cosa ci fai lì dentro?!”

Si avvicinò.

Per trovarlo. Per guardarlo.

E non potè impedire al suo cuore di stringersi quando lo vide, seduto in terra contro la parete, il ginocchio piegato e fra le dita una sigaretta che si consumava piano.

Non le rispose, limitandosi a guardarla.

E sembrava così stanco… Dio, sembrava… invecchiato di vent’anni… in un solo giorno…

O forse no…

Forse c’erano già quei segni vicino ai suoi occhi… forse le sue labbra avevano già quella piega amara e lei… non se n’era accorta…

Lei… non riusciva a ricordare quando fosse avenuto.

Quando il suo volto aveva smesso di essere quello di un ragazzo?

Lo guardò ancora. E desiderò toccarlo.

Lo desiderò disperatamente, ma strangolò quel pensiero. Fermando a mezz’aria la mano che voleva carezzare un demone.

Si guardò attorno, nervosamente. Stringendo le dita a pugno.

Senza sapere che fare. Cercando un aiuto che nessuno le dava.

“… aiutami, Buffy…”

Sgranò gli occhi.

Ma non aveva capito male…

Spike si sollevò, inginocchiandosi davanti a lei, e la sigaretta scivolò via dalla sua mano.

“Aiutami, Buffy… per piacere… io…”Ansò, come se non riuscisse a respirare.” Voglio uscire di qui… voglio andarmene…ma continuo a … girare e girare… e a cercare una via d’uscita… e sono sempre qui… come un topo in un labirinto… io…”Strinse gli occhi. In tutta la sua vita, Buffy non lo aveva mai visto così…

Così disperato… annientato e… fragile… così diverso dal vampiro irritante e pieno di se che conosceva…” voglio andare a casa, Buffy… ma non so quel sia… non so più niente… nemmeno chi sono…”

Alzò il volto, guardandola. E c’erano lacrime nei suoi occhi azzurri…

“Chi sono io, Buffy?”

Perché glielo stava chiedendo? Perché proprio a lei?

Perché proprio Spike, che sembrava sempre avere tutte le risposte?

“Tu sei Spike…”Mormorò. E fu la prima cosa che le passò in mente. Prima ancora che potesse capire… perché glielo stesse dicendo. “ non saprei come altro definirti… solo… Spike…”

Finalmente, allungò la mano, sfiorandogli la guancia. E persino nel buio Buffy potè vedere il suo orriso.

E le venne in mente un’ espressione che aveva letto una volta… un ‘espressione che non pensava che avrebbe mai potuto usare…

“Stato di grazia…”

Non l’aveva neanche capita, allora… ma la capiva adesso… nell’attimo brevissimo in cui Spike le sorrise… con la mano di lei appoggiata alla sua guancia…

E gli occhi che semravano trasparenti come pioggia… e la guardavano…

Guardavano… lei…

Mi sono innamorata di te…

Ritrasse la mano, come se l’avesse bruciata.

Come se Spike l’avesse bruciata, come se il suo pensiero l’avesse bruciata.

Sgranò gli occhi, ansando.

Da dove era venuto fuori “ quello”?” Da dove era venuta fuori quell’assurdità?

“Che cosa c’è?!” Mormorò Spike guardandola, allungandosi verso di lei.

Ma Buffy si ritrasse, spalancando ancor più gli occhi.

“Smettila!” Esclamò.

“Cosa…?!”

“Smettila di fare quello… quello che stai facendo!”

Non capiva… Spike non capiva…

La sua sorpresa, il suo disgusto, la sua pena…

Spike non poteva capire…

Lui… lui non aveva anima… non aveva morale…

Lui… oh, Dio... lui era il figlio di Angel !

“Io… “Spike dilatò gli occhi. E ancora… non capiva. “ ti ho chiesto aiuto, Buffy… “ Mormorò.” Ti ho solo chiesto aiuto… è così terribile?”

Lei scosse la testa, allontanandosi di un passo. E vide la rabbia mischiarsi allo stupore, in quegli occhi non più trasparenti.

E lo vide balzare in piedi, come un animale selvaggio e ferito.

“Io non ti ho mai chiesto niente, Buffy!” Urlò, così forte che lei si voltò freneticamente intorno, per essere certa che nessuno avesse udito. “ Mai! Non ti ho chiesto di venirmi a parlare del tuo inferno sulla terra! Non ti ho chiesto di strapparmi a brandelli il cuore! Cazzo, io non ti ho chiesto nemmeno di amarmi!”

“Spike!” Esclamò lei, sgranando gli occhi, il cuore che le batteva per l’ansia. “ Sta zitto!”

“Perché?! Questa casa è mia, ricordi?! E’ la casa di mio padre!

È questo che ti fa orrore, Buffy?! Esserti scopata il figlio di Angel?! Il figlio dell’uomo che ami?!”

Sentì la porta dello studio di Wesley aprirsi, e le sembrò che un ‘onda la travolgesse.

No, no… non dovevano sapere… non Giles… non Angel… nessuno doveva sapere… quant’era caduta in basso…

Nessuno doveva pensare… doveva capire che lei… lei…

“E’ questo?!” Ripetè Spike. E buffy lo odiò. Almeno quanto pochi minuti prima aveva creduto di amarlo.

Perché era colpa sua… tutto quello che accadeva era colpa sua…

Gli abissi in cui era scesa… gli errori che aveva fatto… i sensi di colpa…

Era stato lui… con le sue mani, con la sua bocca, con i suoi occhi… con il suo amore che l’aveva ubriacata, con il potere che aveva su di lei…

E anche questo… anche quest’ angoscia, questa confusione… erano copa sua… solo colpa sua…

“… o sono semplicemente io?!”

“Sei tu!” Urlò, stringendo i pugni. Bruciando di rabbia. Un fuoco alimentato dagli sguardi su di lei. Che la colpivano. Che le penetravano fin nelle ossa, che la facevano avvampare.

Giles, Wesley, Cordelia… ed era certa che , dal giardino, persino Angel avesse sentito.

Spike ansò, e sembrava che non avesse più la forza per far altro.

“Ma perché?” Singhiozzò. “ Perché non puoi amarmi nemmeno per un minuto? Perché nessuno può amarmi?

Perché non ami neanche il sangue che mi scorre dentro? !”

“L’ho fatto! “Urlò lei, incapace di trattenersi. E lo vide indietreggiare, scotendo il capo.

E lesse la paura sul suo viso. “Non riesci a capirlo?! Eppure è così chiaro adesso!”

“No…”

“Mi chiedevo che mi avesse preso… mi chiedevo… come potessi essere scesa così in basso!

Come potessi essere venuta con te! Ma non eri tu!”

“No…”

“era lui! E’ sempre stato lui!”

“No!”

“Rassegnati, Spike! E’ il tuo destino! E’ quello che hai di lui che mi attraveva!

Sono venuta con te solo perché in te c’era Angel!”

“Buffy, no!”

Sollevò il capo, e incontrò gli occhi scuri di Angel. E quello che vi lese dentro le riempì di lacrime la gola.

Mentre ogni songola parola tornava indietro come un boomerang…

E per la prima volta nella sua esistenza, Buffy Siummers si sentì al di sotto di lui.

Si sentì al di sotto di qualunque cosa.

Cercò Spike, con gli occhi inondati di pianto. Ma era troppo tardi.

E lei non riuscì neanche a vedere il suo volto, mentre correva via, saltando sulle scale.

E spingendo Angel di lato usciva nel giardino.

Dopo, Angel non la guardò più.



Era da quasi due giorni che Kate si chiedeva perché non avesse ancora rotto il muso a Buffy Summers. E se fino ad allora era riuscita a darsi dei motivi, ripetendosi che se anche lei perdeva la testa, li dentro, erano davvero fritti, in quel momento, mentre Spike le passava di fianco, e c’erano lacrime nei suoi occhi fieri, non poteva fare a meno di pensare che era davvero arrivata sull’orlo!

Ora le avrebbe molto femminilmente cavato gli occhi!

Probabilmente poco prima che la Cacciatrice le rompesse entrambe le braccia, ma ne sarebbe valza la pena!

Oh, se ne sarebbe valsa la pena!

“Spike…”Mormorò Angel con un filo di voce. Ma Kate era certa che il vampiro non l’avesse udita.

Era troppo disperata, e il suo corpo stesso sembrava gridarlo. Lui… si… era arrivato al limite… quello stesso limite che Angel aveva rischiato di attraversare solo il giorno prima…

E, proprio come era accaduto a suo padre, adesso non gli importava più di niente…

Buffy Summers aveva infranto l’ultima difesa, e adesso Spike si muoveva per disperazione, quasi per forza di inerzia…

Senza guardare davanti a se, senza vedere dove andava. E se un demone fosse sbucato dal nulla, in quel momento, e gli avesse staccato la testa, non se ne sarebbe nemmeno accorto…

Come non si accorgeva di nulla… come non si accorse dell’ombra che finiva…

“Spike!”Urlò Angel al suo fianco.

Saltanto. Volando forse.

Verso di lui. Verso il sole che lo sfiorava,.

Afferrandolo. Spingendolo all’indietro. Mentre la sua ombra si proiettava nel cortile assolato.

Intercettando con le mani il colpo che Spike cercò di assestargli , stringendo i denti e scattando all’indietro, come se suo padre fosse più pericoloso del sole…

“Sta lontano da me!”Urlò, cercando di spingerlo via.” Non toccarmi! Tuo figlio è morto, capito?! E’ morto!! E’ morto!!”

Gridò, con quanta forza aveva in gola. E ad ogni parola lo strattonò con più forza. Fino a che Angel lo afferrò per la nuca. E lo attirò contro di se.

Con le dita poggiate alle labbra, Kate vide Spike irrigidisi. E per un attimo pensò che, di nuovo, si sarebbe ribellato.

Che di nuovo lo avrebbe allontanato.

Ma non lo fece.

Forse perché non ne aveva la forza… o forse… perché in quel momento avevano un disperato bisogno l’uno dell’altro.

“Tuo figlio è morto…”Ansò Spike, abbandonandosi contro il petto di Angel. La fronte premuta sulla sua scapola. Così distrutto che Kate pensava che sarebbe caduto, se l’altro l’ avesse lasciato.

Ma Angel non lo lasciò. Angel non avrebbe mai voluto lasciarlo.

Angel lo stringeva, e Kate non provava stupore per il modo in cui lo aveva accettato.

Perché era… Angel…

E Drusilla aveva perso…

Perché non c’era odio in quei due uomini. Solo molto… dolore…

C’era un groppo nella gola di Kate, mentre guardava Angel stringere suo figlio. E lacrime.

Sapeva… che quel momento non sarebbe durato.

E sapeva che lo avrebbe protetto. Da tutto e da tutti.

“Eh no!” Scattò, voltandosi. E con le mani incrociate sul petto bloccò il passaggio a Buffy Summers.” Che vuoi fare, buttarli al sole tutti e due?!”

Davanti a lei, Buffy sgranò gli occhi. Stupita, sconvolta dalla sua intrusione.

Anche i suoi occhi erano pieni di lacrime,ma, guarda caso, a Kate non importava un fico secco.

“Levati!” Esclamò, battagliera.” Tu non c’entri niente con noi!”

“Noi?!” Kate aggrottò ironicamente le sopracciglia.” Noi chi?! Noi… tu ed Angel… ma mi pare che quello sia il passato… o noi… tu e Spike… e credo di aver capito che non ci sia nessun noi!

O forse noi nel senso “Cacciatrice e vampiri” ?! O di “ sassi e schiacciasassi”?! In entrambi i casi la cosa mi riguarda, eccome!”

“Perché?! Perché vai a letto con Angel? ”

“Perché lo amo! E mi sono rotta le scatole di vedere lui o suo figlio soffrire per colpa di una ragazzina egocentrica che non sa vedere altro che se stessa e il proprio dolore! Svegliati, Buffy, c’è chi sta peggio di te e se lo merita meno!”

“Tu non sai niente di me!” Sibilò Buffy. E Kate rimpianse di non avere con se la sua pistola.” Non sai niente di nessuno di noi!

Ti infili nel suo letto e credi che questo basti per entrare nel suo mondo? Per intrometterti nella sua vita?!

Bè, non è così! Tu non fai parte del suo mondo!

Che cosa ne sai tu di vampiri e demoni! Che cosa ne sai tu di come possano sconvolgere la vita!

Puoi strillare e lottare , puoi andarci a letto quanto vuoi, ma questo non cancella quel che ci lega! Non lo farà mai , e tu resterai sempre un ripiego!”

“Sai, Buffy…”Kate aggrottò la fronte, pensosa.” Non riesco a capire se tu ti riferisca a Angel o a Spike…

Ma qualunque sia la risposta… bè, a me non pare che nessuno dei due … ti stia difendendo…”

Si spostò di lato, per permetterle di vedere i due uomini, che, ancora vicinissimi, la fissavano in silenzio. Distrutti.

“Io…”Buffy scosse il capo, e di nuovo le lacrime le riempirono gli occhi.” Non volevo!

Io non posso farci niente! E’ la verità!

Io non amo Spike! Non lo amo! Non lo amo! “ Ripetè, come una bambina stizzita. Come una bambina impaurita.” E’ solo Angel che vedevo in lui! Non potete condannarmi per averlo capito!”

“Per essere precisi…”Kate sollevò gli occhi, incontrando il volto serio di Lorne.” Non hai capito assolutamente nulla!”

Aveva le braccia steccate lungo il corpo, e sulle spalle una giacca di lana, e Kate si chideva dove trovasse la forza per muoversi. Il dolore… doveva essere atroce… eppure… era lì, e Cordelia lo aiutava a scendere i gradini, reggendolo con un braccio attorno alla vita.

E come ormai sembrava normale, gli sguardi di tutti si posarono su di lui.

“Oh, no…”Ansò Buffy.” Un’ altra volta no!

Sono stufa di mezze frasi e indovinelli! Non li reggo più!”

“Okay”Sospirò lorne.” Niente mezze frasi e indovinelli. Vuoi la chiarezza?!

Eccola: tu non ti sei innamorata di Spike perché ti ricordava Angel. Tu ti sei innamorata di Angel perché ti ricordava pike!”



Angel allungò la mano, e strinse fra le dita il braccio di suo figlio.

E sapeva che quel contatto serviva più a lui che a Spike. E sperava… che suo figlio non lo rifiutasse…

Ma lui non lo fece. Lui, forse, non se ne accorse nemmeno.

Letteralmente annichilito dallo stupore. Come tutti.

Mentre ancora le parole di Lorne volteggiavano fra loro.

Fu Buffy che si riprese per prima. E si riprese male.

“ Ma che diamine dici?!” Esclamò. “ Te le tieni per sputarle poi al momento giusto?!”

“Dico la verità”Rispose l’altro. Ed era più serio di quanto Angel lo avesse mai visto. Troppo serio. Troppo… “ e non è colpa mia se prima siate scappati tutti…

In realtà… pensavo proprio di tenermela per un momento più tranquillo, ma dopo averti sentita…

Che farci… sono un ragazzo impulsivo!” Sorrise, posando la schiena alla balaustra della scala.” E’ quasi ridicolo… sei così convinta delle tue idee… e invece è tutto il contrario di quel che tu pensi…

Sei certa che sia stato quel qualcosa di Angel che c’era in Spike a spingerti verso di lui… e invece è stato ciò che di Spike c’era in Angel che ti ha colpito tanto… dalla prima volta che lo hai visto…”

“Bello!” Esclamò Buffy.” E dove sono le telecamere nascoste?!

Lezione di storia, Borne…”

“Lorne!” Esclamò lui, raddrizzandosi di scatto.

“ho conosciuto Spike un anno dopo Angel! Stavamo già insieme allora! Lo amavo già!”

Angel lanciò uno sguardo a Spike, deglutento.

Era assurdo… solo due anni prima sarebbe impazzito di gioia nel sentir pronunciare quelle parole… mentre adesso quello che gli bruciava dentro, quello che gli faceva balzare il cuore nel petto era pensare a ciò che quelle stesse parole potevano voler dire per Spike…

Lo stesso Spike che trenta mesi prima lo aveva appeso ad un soffitto ed aveva guardato mentre veniva torturato.



“Lezione di vita, “spice”” Ribattè prontamente Lorne, scendendo l’ultimo gradino per fronteggiare Buffy.” Quando hai incontrato Angel avevai già la tua anima “ inside”! E la tua anima è stata fatta per Spike!

Da sempre. Dall’inizio del mondo!

Sai, come il tuo ruolo di Cacciatrice…

Quando nasci si sanno già alcune cose di te… del tipo “ sei una Cacciatrice”, sei insopportabile, e ami Spike!”

E non parlo di fato, o destino.

Niente “Sliding doors”, niente “ era scritto che ci saremmo incontrati e amati!”

Quello va bene per padre e figlio, sebbene sia un po’ riduttivo.

Dico solo che a volte alcuni di noi nascono collegati, nascono l’uno per l’altra. E ce l’hanno dentro. Come un codice genetico del cuore.

E spesso sono così idioti da non capirlo, e lasciarsi sfuggire la loro… metà…

Tu non conoscevi ancora Spike, ma lo amavi già… eri fatta per lui…”

“Idiozie…”

“E fammi indovinare… quel ragazzo di Los Angeles, il tuo primo amore, non aveva proprio niente di Spike? Se ci pensi ora, non te lo ricorda?”

“Tu non indovini!Tu mi leggi il cervello!”

“L’anima, prego! E, si, vero! E nel frangente specifico leggo una soap opera!”

“Smettila immediatamente!”

Buffy si avvicinò di un passo, ma Lorne non si mosse.

Lorne non aveva paura di lei. Lorne non aveva mai paura di nulla… eppure in quel momento, nei suoi occhi, c’era ancora di più…

“Il tuo amore con Angel non era previsto… “ Continuò, impietosamente. E Angel provò pena per Buffy. Tutto quello che stava accadendo era troppo… troppo grande per lei… “ ti è stato anche detto…

Tu non avresti dovuto amarlo… non hai niente a che fare con lui… la tua anima… non ha niente a che fare con la sua … i Poteri lo hanno voluto dov’eri tu perché dov’eri tu, prima o poi, sarebbe arrivato Spike… e loro si… dovevano riunirsi… per la salvezza di tutto ciò che conosciamo…

Ma tu hai visto quello che c’era in lui della persona per te, e lui si è innamorato della tua innocenza… di quello che non era più, e che in te vedeva riflesso…

Ed è stato il suo primo amore… e mi fa così pena… perché è stato quello sbagliato… perché non poteva essere giusto… perché la donna che amava… era l’anima gemella di suo figlio…”

Buffy scosse la testa, ansando, gli occhi dilatati pieni di angoscia… pieni di… orrore…

E Angel sapeva cosa si provava ad essere guardati con quegli occhi… e sapeva quello che provava Spike… in quel momento…

“Non può essere… “Esclamò. “ io sono… la Cacciatrice… e Spike e un vampiro!”

“Ah… perché Angel era “il piccolo fiammiferaio”?! “

“ Lui è un demone!” Gridò la ragazza, disperata. Al punto che Angel vide Giles serrare le labbra, e scendere un gradino verso di lei, prima che Wesley lo prendesse per un braccio, bloccandolo con gli occhi.” Io non posso essere fatta per un demone! Non posso! Io sono umana! Io sono una persona!

Lui non è… niente! Non ha… niente di umano!”

Lorne strinse le labbra, e c’era pena nei suoi occhi.

“La cosa per cui più ti compatisco…”Sussurrò.” È che tu sai… che non è vero…”

“Io non sono la sua anima gemella! Lui non ce l’ ha nemmeno un ‘anima!”

“Mmmmm….” Incredibilmente, Lorne sorrise, avvicinandosi ancor più a Buffy e girandole intorno.” Ecco cos’era! Non potevi essere proprio così!

Il problema è l’anima!

Bè, da un bacio allo zio Lorne, bambina, e corri ad abbracciare il tuo uomo… perché si da il caso che l’anima ce l’abbia!”

Ecco.

Se adesso la terra si fosse aperta e ne fossero venuti fuori una cinquantina di demoni molto feroci e molto arrabbiati… Angel dubitava che qualcuno ci avrebbe fatto caso.

A meno di non avere un terzo occhio che non stesse già guardando Lorne o Spike.

“Non è… possibile…” Mormorò piano Wesley.

E di nuovo fu Buffy a continuare. Ma stavolta lo stupore era molto più grande della rabbia, e sembrava quasi averla fagocitata.

“Lui… non ha un ‘anima… nessun vampiro ha un ‘anima… “

“Nessun vampiro è il “figlio del miracolo” prima di essere vampirizzato.

Nessun vampiro è Connor…

Figlio dell’impossibile… di creature che non possono generare, di un vampiro con l’anima… poco è davvero impossibile per lui… niente è assurdo… nemmeno conservare un’anima umana…

O sopravvivere… per cento anni, convivendo con un demone, senza impazzire…

O scendere ai livelli più bassi dell’abiezione… e risalire per amore…

O mutare… senza nemmeno rendersene conto…

E invecchiare, se il suo cuore invecchia… perché la sua anima è straziata…

E fagocitare nel suo corpo la macchina che lo imprigiona…”

“Il chip!” Stavolta, Giles si liberò dalla presa di Wesley, e scese di corsa le scale.” Il chip non funziona più?!”

Angel si fece avanti, frapponendosi fra l’ Osservatore e suo figlio, nell’identico momento in cui lo fece Kate. E si ritrovò alle sue spalle, mentre la donna sollevava le mani.

“Aspetta!” Esclamò.” Lui mi ha salvato la vita! Sapeva che il chip non funzionava, avrebbe potuto uccidermi e non lo ha fatto!”

“E tu come facevi a saperlo?!” La voce di Giles era aspra, ora. Dura.

Ma Kate non mostrò nessuna esitazione.

“Perché io me ne sono accorta… io … gliel’ho detto…”

“E con che diritto! Con quale diritto lo hai detto a lui prima di dirlo a noi! Col rischio…”

“Giles!” Lo interruppe Angel, fissandolo. Sfidando gli occhi verdi dell’uomo, taglienti come lame.

Ma non fece a tempo a dirgli nient’altro, che alle sue spalle risuonò roca la risata di Spike.

Una risata isterica, senza allegria, che di nuovo li fece voltare verso di lui, solo per vederlo scivolare in terra, i gomiti sulle ginocchia e le braccia distese in avanti. Mentre spingeva la testa all’indietro e continuava a ridere, così forte che il suo corpo tremava.

“E’ vero!” Escalmò, continuando a ridere.” E’ vero! Ho un anima umana… è vero!

L’ho sempre saputo!” Cadde all’indietro, puntellandosi sui gomiti, e per un attimo Angel ebbe paura che di nuovo il sole lo toccasse. E forse non avrebbe potuto fargli più male di quello che già non provava. “Ho sempre saputo di avere qualcosa di… marcio, dentro! Qualcosa di … schifosamente sbagliato! Ho un ‘anima…”Ripetè.” Hai sentito, amore? Tu continuavi a dirlo, e ripeterlo! Che non potevo provare niente… che non potevo amarti… perché non avevo un ‘anima… e adesso ce l’ho… adesso ce l’ho… io sono… il vampiro con l’anima… “

Si voltò sul fianco, nascondendo la testa fra le mani. Piangendo.

Accoccolato in terra come un bambino.

Senza che gli importasse di chi lo vedeva…

Proprio lui… sempre così orgoglioso…

Dio… Dio… che cosa poteva fare per farlo stare bene?!

Poteva… bastare la sua vita, per farlo stare bene?!

Si inginocchiò accanto a lui, e di nuovo non osò toccarlo… e di nuovo si sentì impotente e disparato, come un padre di 250 anni… che non riesce a calmare il pianto di suo figlio…

Si voltò. Cercando aiuto.

Ma tra tutti i presenti, solo Kate lo guardava, e nei suoi occhi c’era la sua stessa angoscia.

Fece per avvicinarsi, ma prima che potesse farlo accadde qualcosa che lo sconvolse ancor più di tutto quel che era appena accaduto.

Buffy.

Buffy strinse i pugni e con un gemito soffocato si precipitò verso di lui. Ansando. Come se combattesse contro qualcosa che era dentro di lei.

E senza una parola si lasciò cadere alle spalle di Spike, e allungò le braccia verso di lui, attirandolo a se. Premendo il viso contro la sua schiena.

Gli occhi serrati. Per non vedere Angel.

Per non vedere nessuno.

Perché i loro occhi non la spingessero di nuovo ad andare via.

Davanti a lui, Kate gli tese la mano, ed Angel la prese, stringendola nella sua, e lasciando che lei lo aiutasse a rialzarsi.

Non parlò. Nessuno lo fece.

Sentì le dita della donna intrecciarsi alle sue, e la seguì, gli occhi che non lasciavano la coppia sdraiata in terra, scossa da singhiozzi abbastanza forti per tutti e due.

E mentre seguivano gli altri all’interno dell’albergo, per la prima volta, si chiese che cosa provasse adesso per Buffy.

E si rese conto di non sapersi rispondere.

Guardò Kate, perdendosi per un attimo nei suoi occhi, e poi, ancora, il corpo di suo figlio, che lentamente sembrava acquietarsi.

No… non sapeva che cosa provava per Buffy… affetto forse, o una forma nuova di amore…

Ma sapeva che amava Kate…

E sapeva che era felice che Buffy fosse lì… con Spike…

Sapeva… che non gli avrebbe chiesto scusa…

Ma sapeva anche che a lui non sarebbe importato…