Come in un sogno - Parti 1- 5 -


1. PROLOGO


Notte. Cimitero di Sunnydayle.

Una ragazza dai capelli biondi e un uomo con il viso alquanto sfigurato stanno combattendo corpo a corpo. All’improvviso la ragazza estrae un bastone di legno e trafigge il cuore dell’individuo, il quale, in un attimo, si smaterializza in polvere.

-E’ tutto per stasera?- domanda, esausta.

Un uomo sulla cinquantina esce allora da dietro una tomba, pulendosi gli occhiali: -Sì, credo che per stasera il tuo compito…-

Senza lasciarlo finire, la bionda s’incammina dicendo: -Allora, ci vediamo domani a scuola!-.



“Per ogni generazione vi è una prescelta, che si erge a difesa dei deboli, e combatte i vampiri e le forze del male. Lei è la cacciatrice!”

Quante volte aveva letto una frase del genere sui vecchi libri del sig. Giles.

Tutto era iniziato come un bel sogno… e poi…

Una prescelta!

Prescelta a soffrire!

Prescelta a non avere una vita normale!

Prescelta a non avere un ragazzo normale!

No, correggiamo: prescelta a non avere NESSUN ragazzo!

Da quella maledetta sera, lei aveva iniziato ad odiare il suo compito.

Perché volevano obbligare proprio lei ad uccidere il suo grande amore, apparentemente perduto?

-Perché TU sei la prescelta!-

E da allora aveva anche cominciato a capire che, nonostante tutto quello che faceva, nessuno le era riconoscente, o debitore.

Dopo tutto, era lei che salvava il mondo dalle catastrofi!

Era lei che, in caso di necessità, doveva sacrificarsi!

Era lei che, pur di salvare persone per lo più sconosciute, non poteva avere una vita!

Un po’ di riconoscenza almeno le sarebbe bastata!

Sentendosi, come al solito, più che confusa, ma avendo una gran rabbia in corpo, si recò al bar di Willy.

Dieci a uno che vi avrebbe incontrato dei vampiri da distruggere.

E infatti…

Ormai, però, le forze demoniache di Sunnydayle conoscevano la sua identità, per cui, dopo averla vista, scapparono tutti di gran carriera.

-Ehi, tu! E’ la prima e l’ultima volta che metti piede qui dentro! Mi farai fuggire tutta la clientela!-, Willy, il proprietario del bar, quell’inetto, quel poco di buono, aveva anche da ridire.

La cacciatrice non diede peso alle sue parole, ma la sua attenzione fu attirata dall’unica presenza nella sala: Spike!

Il vampiro, ancora costretto sulla sedia a rotelle a causa di quell’organo fatale, aveva un bicchiere di Bourbon in mano, e lo rimirava, come incantato.

La ragazza gli si avvicinò con fare minaccioso, e insieme prudente.

-Ehi, Spike! Brutta serata? Com’è che non sei in compagnia?-, lo derise.

Spike continuò a fissare ossessivamente l’oggetto nella sua mano, e senza neanche guardarla, rispose: -Che c’è, cacciatrice? Cerchi grane? Sai bene qual è il motivo per cui io sono qui da solo come te, mentre c’è qualcun altro che se la sta spassando!-

La ragazza si irrigidì.

Non voleva che gli dicesse ciò che lei da qualche tempo in cuor suo temeva.

-Perché non rispondi? Non sei curiosa di sentire la mia favola?-, ora il vampiro aveva poggiato il bicchiere sul tavolino.

Buffy si era seduta di fronte a lui, sempre continuando a non proferir parola.

-Dato che chi tace, acconsente… c’erano una volta una cacciatrice un po’ idiota, e uno stupido vampiro con l’anima, che non sapendo cosa fare, pensarono bene di innamorarsi, e di andare a letto insieme…-

-Spike!- sibilò lei, sbattendo il pugno sul tavolo.

-Che c’è, tesoro? La conosci già questa storia? Non importa, continuerò… e siccome ormai il vampiro in questione, che non ha più la sua preziosa animuccia, si è stancato della cacciatrice, preferisce andare a letto con le donne degli altri…-

-Cosa stai dicendo? Sei solo ubriaco fradicio!-

-Come, Buffy, davvero vuoi farmi credere che non lo sapevi? Suvvia, non ti credevo così ingenua! Come credi che passino il loro tempo Angelus e Drusilla? Ah già, ho toccato un tasto dolente!- la guardò compiaciuto, sentendo, dopo tanto tempo, di avere ancora il potere di annientare le sue vittime anche solo con le parole.

L’aveva sempre affascinato molto colpire lì dove sapeva di far più male.

La ragazza, il suo sguardo che fissava con odio gli occhi del vampiro, non aveva emesso una parola, né Spike si aspettava che lo facesse.

Era questo il bello!

Ma Spike maggiormente si divertiva, quanto maggiormente le sue vittime cercavano di ribellarsi.

Tentò di provocarla.

-Ah, cacciatrice, cacciatrice… sai, ti preferivo prima! Eri più cattiva, più combattiva, più… diversa! Ora non sei altro che un burattino nelle mani di un burattinaio!-

Ancora nessuna risposta.

Il vampiro si irritò.

-Ehi, bellezza, guarda che l’anima l’ha persa il tuo ex ragazzo, mica tu… maledizione, mi stai ascoltando?-.

Evidentemente no, perché Buffy si era alzata e si stava incamminando verso l’uscita.

-Ehi, ragazzina, non puoi andartene mentre sto parlando-, iniziò a muoversi il più velocemente possibile con la sedia a rotelle, -maledizione! Non conosci neanche l’educazione…-.

Il vampiro cadde.

Rovinò letteralmente a terra, mentre la sedia era stata catapultata poco più avanti.

Impietosita, la cacciatrice era ritornata sui suoi passi, aveva raccolto la sedia e l’aveva porsa al vampiro, che rabbiosamente gliel’aveva strappata di mano.

-Dovrei esserti anche riconoscente, ora? E’ tutta colpa tua se mi trovo in questa situazione! E’ tutta colpa tua se Drusilla ora preferisce quel traditore a me! E’ tutta colpa tua se ora sono diventato una specie di zimbello tra i vampiri!-

La ragazza lo depose lentamente sulla sedia, lasciando che scaricasse tutto l’odio represso.

Anche lei provava le stesse sensazioni, e sapeva di avere un disperato bisogno di sfogarsi.

Spingendo la carrozzella, Buffy lo portò fuori.

-Vuoi che ti riporti a casa?-.

Quell’atteggiamento di sufficienza e di pietà che aveva nei suoi confronti, innervosì ancor di più, se possibile, il vampiro.

-Credi che abbia bisogno di te?-, e senza aggiungere altro, o senza dar modo a Buffy di replicare, se ne andò, e scomparve nella notte.

La ragazza guardò la sua ombra allontanarsi sempre più, accertandosi che non gli accadesse niente, come una madre premurosa fa col suo bambino.

Poi anche lei si avviò verso casa, maledicendosi mentalmente per lo strano comportamento avuto poco prima.



Entrò dalla finestra della sua camera, come al solito.

Non voleva che la madre, svegliandosi, la vedesse ancora alzata a quell’ora.

Appoggiò la borsa pesante sul pavimento.

Quando rialzò lo sguardo, vide davanti a sé Angelus.

-A-Angelus!-, emise un lieve sussurro.

-Sì, Buff! Felice di vedermi?-

Il suo tono era sempre canzonatorio nei suoi riguardi.

La cacciatrice ripensò alle parole di Spike.

Le salì lentamente alla gola un senso di nausea.

Avrebbe voluto vomitare.

Ma cercò di trattenersi.

Non sopportava di avere davanti a sé quel vampiro, che continuava a trattarla così… male.

“Rivoglio il mio Angel!” pensò disperatamente.

Ma anche quest’ultima speranza sembrava essere svanita nel nulla, circondata da altre mille speranze cadute miseramente.

Cercando di sembrare decisa, esclamò: -Voglio che tu te ne vada, Angelus! Subito! ORA!-

-Non alzare la voce con me, signorina!-

-Altrimenti cosa farai? Mi farai diventare pazza e poi mi ucciderai come hai fatto con Drusilla?-

-Buffy! Che sta succedendo? Con chi stai parlando?- Joyce, dalla sua camera, aveva momentaneamente interrotto il discorso.

-Niente, mamma, è solo un insetto, un insetto molto fastidioso, e tu sai quanto io odi gli insetti!- rispose guardando il vampiro negli occhi, con sguardo adirato.

-Ah, va bene, buonanotte!-, concluse Joyce.

-Ok, Buff, diciamo che per stasera voglio essere magnanimo! Ma non lo sarò domani! Io ti vedo! So dove sei! Percepisco il tuo odore! Ti troverò ovunque tu sia! A domani sera!-, e uscì elegantemente della finestra, che la cacciatrice prontamente richiuse.

Poi si buttò sul letto, sfinita da quella lunga notte, chiuse gli occhi, e poi li riaprì, come per svegliarsi da un brutto sogno.

Purtroppo, l’incubo in cui stava vivendo non era frutto della sua immaginazione.

Era la realtà, la vita, la SUA vita!

E per quanto fosse orribile, avrebbe dovuto cominciare a combattere di nuovo.

Si abbandonò alle lacrime.

“E’ l’ultima volta”, pensò, “l’ultima volta che piango per te. L’ultima!”.

E spese le sue ultime energie piangendo lacrime amare.

Infine, esausta, e con gli occhi ancora arrossati, si addormentò sopra le coperte.



-Spike!-, urlò Angelus, appena entrato nel palazzo malandato che era diventato la sua dimora, e del sanguinario e Drusilla.

-SPIKE!-

Il vampiro biondo arrivò spingendosi a fatica, chiaramente infastidito.

-Cosa vuoi, principino? Non ti è stata ancora servita la cena su un piatto d’argento?-.

-Mhm, questa è un’idea cui non avevo ancora pensato! Grazie, Spikey, sei sempre molto utile, ma torniamo a noi… Voci indiscrete mi hanno avvisato che hai avuto una breve conversazione con la cacciatrice, stasera…-

Spike lo guardò con tono di sfida: -Vedo che le tue “voci” sono sempre molto ben informate!-

Angelus lo afferrò per il colletto della camicia, lo sollevò in aria di pochi centimetri, e la sua faccia si tramutò in quella del mostro.

-Senti, amico, non so cosa tu le abbia detto, ma ti consiglio di stare molto attento a quel che fai! Se non stai in guardia, farai una brutta fine! Non voglio, e quando dico che non voglio, significa che tu NON lo farai, che tu ti intrometta più tra me e Buff! Ci siamo chiariti?- e lo lasciò ricadere.

-Che c’è, principino, stasera la tua bella ti ha mandato al diavolo? Forse, non le avrà fatto molto piacere sapere che, mentre lei si dispera, tu non passi certo il tuo tempo giocando a carte!-, e anche Spike mostrò il suo volto trasfigurato di vampiro.

Il volto di Angelus ritornò normale.

-Questa è una questione tra me e lei! La prossima volta che ti intrometterai, non avrai neanche la forza per parlare. Parlare? Ma cosa sto dicendo? Tu riusciresti a far parlare un mucchietto di cenere? Ah ah ah ah!-, e andò via.

Quando ebbe salito le scale, Spike lo sentì urlare: -Dru, amore! Sbaglio o non abbiamo finito il nostro discorso ieri?-

Il vampiro impallidì per la rabbia.

Appoggiò con forza le mani sulla sedia, e, con uno sforzo sovrumano, riuscì ad alzarsi, sgomento.

Non riusciva a crederci!

Si era finalmente alzato in piedi!

E, cosa ironica di tutta la faccenda, ne era stata proprio Angelus la causa.

La rabbia era stata tale e tanta che la forza gli si era come moltiplicata.

Tornò a sedersi.

Non avrebbe raccontato a nessuno dei suoi progressi.

Avrebbe aspettato il momento opportuno, e a quel punto si sarebbe vendicato a dovere con chi l’aveva umiliato…







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2. RIVELAZIONI



“E’ stata una settimana troppo calma!” pensò la cacciatrice esattamente sette giorni dopo quella sera, uscendo per andare a caccia.

“Ci sarà di sicuro sotto qualcosa!”.

Non era ancora arrivata al cimitero che già incontrò un vampiro.

Ma quello sembrava venire in pace.

-Ehm, ti chiedo, cle-clemenza! Spi-Spike ha detto di voler parlare con te, ora, subito-

-Ah, sì, eh? E non sai quale potrebbe essere il motivo? E’ una trappola?-

-Io, io non lo so. Angelus e Drusilla sono partiti ieri sera per chissà dove!-.

-E’ così, dunque?- esclamò infuriata. –Portami da Spike… verrò con te!-

La condusse al vecchio palazzo.

Indicò l’entrata e disse: -E’, è lì dentro!- e cercò di darsela alla fuga, ma Buffy fu più veloce e lo impalettò.

Poi, cautamente, entrò, stringendo ancora il paletto.

L’enorme ingresso era al buio.

Non riusciva a vedere niente.

Ad un tratto però… un rumore… un lieve fruscio…

Si girò giusto in tempo per schivare il colpo di Spike.

-Vedo che sei sempre in forma, eh cacciatrice?-

La ragazza lo guardò incredula reggersi sulle proprie gambe senza alcun sforzo.

-E così… sei guarito…-

-Già, non ricordavo quanto fosse stupendo poter camminare con le proprie gambe…- saltando si allontanò.

Buffy prese la posizione di attacco.

-Perché mi hai fatto chiamare? E’ una trappola?-

-No, tesoro, non è una trappola! Se lo fosse stata, non pensi che almeno avrebbero dovuto partecipare anche i nostri cari amici Angelus e Dru?- sul suo volto si disegnò un’espressione di disprezzo.

-So di non sbagliarmi se dico che questa storia che sono andati via ti ha dato non poco fastidio!-, lo guardò sogghignando.

-Ehi, pupa, non credere di darmela a bere… So benissimo che questa storia non va giù neanche a te, credimi, lo so fin troppo bene… è per questo che sei qui stasera!-

-Prima di tutto, Spike, non provo più niente per Angel, o almeno, non per Angelus. Il mio vero amore è scomparso, ed ora il mio unico desiderio è vedere marcire quel bastardo all’inferno!-

-Oh, Buffy, mi è sempre piaciuto questo tuo lato deciso di te… come dire, ti rende più affascinante…- aveva parlato con un tono di voce molto, troppo sensuale.

-Cosa vuoi in cambio di Angelus? Perché vuoi fare uno scambio, non è vero?-, mantenendosi calma.

-Beh, in effetti… mi hai letto nel pensiero… io ti darò Angelus, tu ne potrai fare quello che vuoi… ma in cambio voglio la libertà… per me e per Drusilla… voglio allontanarmi da questa maledetta città il più in fretta possibile…- ringhiò

-Drusilla? Ma come, ormai non è succube solo di Angelus?-

-Quella ragazza è facilmente influenzabile… e poi tra me e lei c’è un rapporto speciale… un legame che non si spezzerà solo per un ritorno di fiamma…-

-Oh, che belle parole! Davvero commoventi! Mi stanno toccando il cuore!-

-Cos’è quella che sento, cacciatrice? Invidia? Gelosia? Per un sentimento che tu non potrai mai avere? No, diamola una speranza: diciamo che in un futuro molto, mooolto, lontano, forse incontrerai qualcuno…-

Buffy si scagliò addosso al vampiro.

I due iniziarono una battaglia senza esclusione di colpi.

Erano pari.

L’una era più forte.

L’altro più veloce.

Si equiparavano.

Dopo aver combattuto a lungo, si separarono, l’uno di fronte all’altro, ansimanti.

-A quanto pare non riusciamo a uscirne… e poi mi servi viva… direi di firmare un contratto di “non-aggressione”, almeno per il momento! Quando tutto questo sarà finito, saremo nemici come prima…-

-Certo! Più di prima…-

Detto questo la ragazza raccolse la sua roba ed uscì dall’edificio.

Tornando verso casa, meditava.

“In fondo non ho veramente bisogno di lui! Potrei cavarmela benissimo da sola!”.

Ma c’era qualcosa, in quella richiesta d’aiuto malcelata, che l’aveva come obbligata moralmente a collaborare.

“Speriamo almeno che ne verrà fuori qualcosa di buono, da questa storia…”.



-Allora, perché mi hai fatto chiamare?-

-Ehi, tesoro, non scaldarti! Cosa pensi che risolveremo senza mettere a punto un piano? Niente, appunto!-

-A proposito, sai qualcosa di quei due?-

-Purtroppo… tornano domani sera… e Angelus ci ha tenuto molto a specificare che si sono mooolto divertiti!-

-Sbaglio, o sento come al solito una punta di gelosia nella tua voce?-

-Mi conosci bene, tesoro!- le sorrise.

“Strano un sorriso sul viso di Spike.

Lo fa sembrare… un angelo.

Sì, proprio un angelo.

Vestito di nero!

Un metà angelo e metà diavolo.

Bell’accostamento!”

La cacciatrice tornò a concentrarsi sulle parole del vampiro.

-Dunque, giusto per essere buoni, potremmo dar loro il tempo di riambientarsi al clima di Sunnydayle…-

-Quindi, diciamo… la settimana prossima?-

-Stavo pensando proprio a quello! E…-

-Che ne dici qualcosa del tipo, voi tre, da soli, in casa, tu all’improvviso ti alzi e chiedi a Dru di festeggiare i bei tempi, e magari a quel punto entro io e faccio fuori Angelus?-

-Dico che mi hai tolto le parole di bocca, cacciatrice! E mentre tu elimini il tuo ex…-

-Tu e quella pazzoide, per mia grande gioia, leverete le tende, e andrete il più lontano possibile da Sunnydayle!-

-Beh, direi che è un piano formidabile! Mi sembra il momento adatto per festeggiare!-

Il sanguinario prese due bicchieri e una fiaschetta dal contenuto misterioso.

Versò il liquido rossastro, porse uno dei bicchieri a Buffy.

-Che cos’è?-

-Oh, la cacciatrice che non teme niente e nessuno, non avrà paura di un po’ di vino?-

-Sicuro che sia solo vino?- scrutò con attenzione la bevanda.

-Certo! Forza, bevi!-

E ingollò il bicchiere tutto d’un sorso.

La cacciatrice lo imitò.

Non pensava che fosse così forte.

Stordita, si appoggiò al tavolino.

Le girava la testa.

Il vampiro notò divertito la sua reazione.

-Che c’è, Buffy? Era troppo forte?- e le aveva appoggiato una mano sulla spalla.

La ragazza sentì come un brivido di freddo scenderle lungo la schiena.

Istintivamente, cominciò a colpirlo.

E William iniziò a difendersi.

Sembrava essere ancora una volta uno scontro alla pari…

Ma stavolta Buffy era ubriaca.

Dopo i primi colpi andati a segno, non riusciva più a rimanere in piedi.

La testa le girava sempre di più.

Barcollando, si appoggiò con le spalle alla fredda parete.

Il vampiro, in posizione di difesa, aspettava la prossima mossa della sua avversaria.

Ma, semplicemente, la vide crollare sul pavimento svenuta.

“Maledizione, ci mancava solo questo!” pensò.



Aprì gli occhi lentamente, ancora incosciente, e inconsapevole di dove si trovasse.

Era un’ampia stanza, ben arredata, e con una grande finestra, interamente ricoperta da pesanti tendaggi.

Cercò di mettersi seduta, ancora disorientata.

Ma i sintomi della sbornia non erano ancora cessati, e non ebbe la forza di muoversi.

-Non cercare di alzarti! Sei ancora troppo debole!-

Buffy volse la testa, e vide Spike, in piedi sulla porta, che la fissava con sguardo ironico.

-Finalmente ci siamo svegliate!-

Avvicinò una sedia al letto e vi si sedette.

-Ma come, non è carino interrompere un combattimento a metà!- stava sogghignando.

Poi d’un tratto incrociò gli occhi di lei, e il suo sguardo si fece improvvisamente più serio.

-Non dovresti raccontarmi bugie, cacciatrice! Non ti si addice!- aveva ancora un’espressione severa.

-Sai, hai delirato, nel sonno!-

-Ah, ah sì? E cos’ho detto?-

-Ti farà ridere… non facevi che ripetere… Angel, Angel, dove sei, Angel…-scimmiottò la voce della ragazza.

Buffy arrossì e abbassò gli occhi.

Avrebbe voluto sprofondare.

-E così l’avevi dimenticato, giusto?- cercò di guardarla negli occhi.

-L’avevi dimenticato? Buffy guardami!- le urlò.

Costretta, la ragazza lo guardò negli occhi.

Quando si arrabbiava i suoi occhi azzurri diventavano trasparenti, vitrei, come l’acqua, e come l’acqua erode la roccia, così il suo sguardo era penetrante.

Cercò di non distogliere gli occhi.

-Io, io non ti devo nessuna spiegazione!-

-Invece sì! Devi spiegarmi come ti è venuto in mente di prenderti gioco di me! Ah… ora ho capito… scommetto che intendevi cercare qualche stupido sortilegio per fargli riavere l’anima, non è così?-

Un fievole sussurro, la voce della cacciatrice, rotta dai singhiozzi: -Non, non ci avevo ancora pensato!-

-E cosa avresti fatto?-

-Io, non lo so… avrei trovato una… soluzione, io… non so… se ce la farei!-

Spike alzò gli occhi al cielo e si lasciò andare sullo schienale della sedia.

-Fantastico! Quei due arrivano domani, e tu hai ancora le idee confuse!- si alzò furibondo, cominciando a camminare nervosamente nella stanza.

-Senti, dolcezza, non so se riesci a fartelo entrare in testa, ma io ho bisogno di Drusilla, e lei ha bisogno di me, anche se lei ancora non lo sa. Tu sai bene che nessuna magia ti riporterà più il tuo Angel… fattelo dire, sei proprio patetica…-

La ragazza, in un certo senso, si risvegliò dal torpore in cui era caduta.

-Come osi chiamarmi patetica? Sbaglio, o quello che vuoi è riavere Drusilla, e lo stai facendo in qualsiasi modo, anche alleandoti con me? Non ti sembra una cosa patetica, la tua?-

-Buffy, apri gli occhi: io devo solo riprendere qualcosa che è già mio! Tu rincorri qualcosa che non esiste più! Devi toglierti Angel dalla testa!… Anzi no, continua così, continua a sognare per sempre… almeno nel mondo dei sogni non ci sono sofferenze!-

-Sei solo un idiota!- urlò la ragazza, e in preda alla rabbia, corse via e uscì dall’edificio.



“Perché finisce sempre così, con lei?” pensò il sanguinario, rimasto solo.

“E soprattutto, perché ho reagito in quel modo? Dopotutto, l’importante è che lei mi aiuti a riprendermi Dru…”

Sul suo viso un’espressione di sgomento.

“… o c’è qualcos’altro sotto?”.



Con gli occhi ancora umidi, Buffy aveva corso fino al cimitero senza mai fermarsi, incurante degli sguardi meravigliati dei passanti.

Le parole di Spike le bruciavano più del fuoco.

E il modo in cui le aveva pronunciate… poteva sentire ancora, nelle sue orecchie, la sua voce dal timbro basso, ora piuttosto alterata, urlare…

Senza forze, si riposò su una lapide.

Meccanicamente, lesse le parole sulla tomba.

Non faceva mai caso ai nomi della gente.

Ma in quel momento… l’aveva fatto, e basta…

Come se fosse lava ardente, la ragazza si alzò di scatto.

Si era seduta proprio sulla tomba di un ragazzo che aveva ucciso circa nove mesi prima.

Le ritornò in mente tutto: la sua rinascita sotto le sembianze di un mostro per merito del fratello, una specie di Frankestein, e il desiderio di poter avere accanto a sé qualcuno, che non lo disprezzasse.

E poi l’incendio… sì, il fuoco aveva avvolto entrambi, lui e quella specie di donna assemblata con pezzi di ragazze morte… erano scomparsi insieme, come bruciati dalla passione…

E ricordò che quella notte, Angel le aveva confessato di essere stato geloso di quel ballo con Xander, ed erano ritornati a casa mano nella mano…

Quanto sembravano essere lontani, quei tempi…

Tutto era cambiato…

Angel, ma non solo lui…

Anche lei, Buffy, era cambiata…

Altrimenti, come avrebbe potuto spiegarsi quella collaborazione con Spike?

Prima era forte, poteva contare sulle persone cui voleva bene…

Ma ora non si fidava più di nessuno…

Era diventata debole, e aveva il fortissimo bisogno di appoggiarsi a qualcuno…

…qualcuno che stava soffrendo come lei… qualcuno come Spike…

Ma gli eventi erano precipitati…

Aveva dovuto erigere un muro di difesa, per evitare che altri percepissero il suo dolore…

E Spike l’aveva capito…

Spike era sempre stato molto intuitivo…

Soprattutto, Spike era stato sempre in grado di capirla, di intuire cosa frullava nella sua testa…

E anche il suo rimprovero… le era sembrato… come un atto di gelosia…

Forse anche per questo si era sentita più confusa…

Rimase ancora un po’ in quel luogo ormai così familiare, poi prese la strada di casa.



Appena entrata, notò la luce accesa in cucina, e delle voci.

“Non mi dire che la mamma ha portato qualche altro uomo in casa?” pensò.

Stava per varcare la soglia della stanza, quando sentì una voce e si bloccò.

“Non… non può essere qui!”

Entrò con passo malsicuro.

Quando vide l’ospite di sua madre i suoi peggiori timori divennero realtà.

-Spike?! Che… che ci fai qui?-

“Ha ancora gli occhi rossi” pensò il vampiro appena la vide.

-Sbaglio, o mi avevi detto di aspettarti a casa?- rispose e le fece l’occhiolino, indicando subito dopo Joyce.

-Sì, sì… certo! Sono proprio sbadata!- si sedette, restando ancora in guardia.

-Buffy, Spike mi stava dicendo della vostra ricerca! Penso che sia interessante tutto il lavoro che state facendo sui cimiteri di Sunnydayle, ma… devo ammettere che non ne capisco niente! Quindi, se dovete studiare, io vi lascio, devo uscire… Arrivederci Spike! Ah, se questi biscotti ti piacciono tanto, ne trovi un altro pacco in quella credenza! Fate i bravi, mi raccomando! Buffy, starò qui per ora di cena!-, disse Joyce.

-Va bene… ciao mamma!-

SBAM!

Joyce era andata via.

Ora la cacciatrice e il sanguinario erano rimasti soli.

-Ora puoi spiegarmi perché sei qui? Mi piacerebbe sentire la vera motivazione, naturalmente!-

-Non avresti del sangue in casa? Ho un po’ di fame!-

-Ehi, sbrigati a rispondere, altrimenti fuori di qui!-

William la guardò negli occhi a lungo.

-Perché credi sia venuto qui?-

-Per umiliarmi ancora di più di come hai già fatto?-

-No tesoro, anche se l’idea mi ha solleticato parecchio!- Fece una pausa, prese un biscotto e lo mise in bocca.

-Allora?- la ragazza cominciava ad innervosirsi.

-Beh, diciamo che sarebbe stupido litigare per così poco, non ti pare? E poi, non mi importa che fine farà Angelus, l’importante è che lasci andare me e Drusilla!-

-Sono d’accordo! Sarò felice solo quando ve ne sarete andati! Solo quando questa storia finirà!-

-Quindi chiudiamo le ostilità di nuovo?-

Il vampiro le tese la mano.

-Per il momento!- e gli strinse la mano.

Fu attraversata quasi da una scarica elettrica, ma non seppe spiegarselo.

-Certo, solo per il momento!- fu la risposta di Spike, il quale sembrava aver provato anche lui le stesse sensazioni della ragazza, e sembrava quantomeno confuso.

Si tennero per mano più del dovuto, e quando si separarono, calò un silenzio imbarazzante.

-Sarà meglio che torni a casa!- e il vampiro stava voltandosi per andarsene, quando Buffy lo afferrò per la manica e lo guardò spaesata.

-Ehm… dobbiamo, mettere a punto… il nostro piano… ci, rivediamo… domani sera?-

-Mhm… sì, va bene… solito posto, solita cripta, solito orario… a domani!-







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3. QUANDO I SOGNI DIVENNERO REALTA’



-Spike! Spi-key! Spikey dove sei?-

“Una voce lo chiamava… Drusilla? Drusilla sei tu?”

-Spike! Finalmente ti ho trovato! Avevo bisogno di vederti… e di parlarti…-

“Eri andata via… come mai sei tornata… vuoi, parlarmi?”

-Sì, Spikey! Tu sei un bambino cattivo! Tu non mi ami più! E io sono arrabbiata con te!- il suo volto si trasformò in quello da vampiro.

“No, Drusilla… cosa stai dicendo? Io… amo sempre e solo te!…”

-Spikey, Spikey… non devi raccontarmi bugie… io so la verità… io so che sta succedendo… io so che sta cambiando… perché, Spikey? Perché?-

“N-no, Drusilla… cosa stai dicendo… non sta, cambiando… niente… non sta succedendo… niente… devi credermi…”

-Non posso, Spikey, non posso… è troppo tardi… e domani… o dopodomani… o il giorno dopo… stai in guardia… io… mi vendicherò…-

“Drusilla! Cosa stai dicendo? Ti prego, aspettami…”

Si svegliò sudato e ansimante, con una sensazione di malessere crescente.

“Non può essere!” pensò “E’ solo un sogno… Non può essere…”

E cercò di riaddormentarsi, ma invano…



Nello stesso momento…

-Spiffy! Spiffy! So che mi senti! Rispondi!-

“A-Angel?” la ragazza lo guardò atterrito: aveva dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie.

-No, Buf… dì, ti sembro Angel? Quella nullità non vale nemmeno la metà di me! Tu sai CHI sono! Ed è colpa tua se sono ridotto così…-

“Ti prego, Angelus… vattene via… vai via dai miei sogni…”

-Oh no, Spiffy! Non è ancora il momento! E poi volevo chiarire con te alcuni punti sulla nostra relazione!-

“Tu… essere orribile… come ti permetti di parlare così del mio Angel… e di poter pensare ad una relazione tra noi due…”

-Buf, Buf… lo sai, mi stai deludendo! Avevi detto che mi avresti amato per l’eternità… e invece…-

“Io non ti amerò mai, Angelus! Io amerò solo Angel per sempre!”

-Stupida! Come fai a non capire che Angel e Angelus sono la stessa persona, che convivono ogni giorno nella stessa persona? Io ti amo allo stesso modo di Angel… Comunque non è questo il problema… Mi avevi detto che mi avresti amato per sempre, ricordi?-

“Certo, io amerò Angel per sempre!”

-Stai mentendo… stai solo mentendo… e sai, lui lo capisce meglio di me, quando menti… è così facile leggere la menzogna sul tuo volto… mi stai deludendo, Buf…-

“Cosa… cosa stai dicendo… io… non so cosa tu stia farneticando…”

-Buf… ti perseguiterò… mi amerai, un giorno… di nuovo… ma fino ad allora, ti perseguiterò… e tu sai che ne sono capace… tu sei MIA!… e lo sarai per sempre… ti perseguiterò… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-

Buffy si svegliò di soprassalto, piangendo.

Quelle parole, le parole di Angelus, e il suo aspetto così terrificante…

“-Stai mentendo… lui lo capisce meglio di me, quando menti… mi amerai, un giorno… di nuovo… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-”

“Cosa vorrà dire questo sogno? Perché… mi ha detto quelle cose…” pensò, e riprese a piangere, singhiozzando sommessamente per non svegliare la madre.



Buffy arrivò a scuola con dieci minuti d’anticipo.

Entrò come una furia in biblioteca, e senza neanche salutare, si sedette presso il tavolo.

-Uhm, buongiorno, Buffy!… Siamo mattiniere, oggi?-

-Ah, sì… buongiorno, sig. Giles… No, è che stanotte non ho dormito bene… sono un po’ intrattabile stamattina…-

-Buongiorno a tutti!- esclamò Xander appena entrato, e subito si andò a sedere accanto alla cacciatrice.

-Ciao Xander! Come mai così di buon umore?-

-Ho una notizia flash: pare che oggi dovrebbe venire nella nostra classe un noto studioso, un… come lo hanno chiamato… beh, sì, insomma, costui sa spiegare il significato dei sogni…-

-Mhm, interessante… è davvero una notizia fantastica! Grazie, Xander, ci vediamo in classe!- e detto questo, la ragazza si alzò e si diresse velocemente verso la sua classe.

Dopo aver atteso qualche minuto, vide entrare dalla porta un uomo, più o meno sulla quarantina, di bell’aspetto e lo sguardo intelligente: le sembrava una persona di cui ci si poteva fidare.

-Buongiorno!- gli disse alzandosi. –Scusi se la disturbo, ma volevo chiederle… le sarebbe possibile ascoltarmi?-

-Mi piacerebbe molto… ti andrebbe di passare a scuola stasera… verso le otto?-

-Certo! A stasera!-



Buffy entrò, puntuale alle otto, nella sua classe.

L’uomo era seduto sulla scrivania.

-Ben arrivata! Accomodati! Come hai detto di chiamarti?-

-Buffy, Buffy Summers!-

-Perfetto! Io sono Freddi Sumung (scusate il nome, ho provato ad anagrammare le lettere del nome Sigmund Freud), e mi raccomando, dammi del tu!-

-Va bene, Freddi. Dunque, stanotte ho fatto un sogno molto, molto strano… ehm, è anche, un tantino personale…-

-Allora, Buffy, se vuoi che ti aiuti, devi raccontarmelo nei minimi dettagli!-

-Mhm… ok! Dunque, c’era… c’era un ragazzo, cioè, o meglio… Freddi, tu credi nell’esistenza dei vampiri?-

-Uhm… un argomento piuttosto delicato… ti riferisci a croci, aglio, paletti…-

-Sì, insomma, quella roba lì!-

-Beh, nonostante sia uno scienziato, devo ammettere che… sì, credo nell’esistenza di mostri e vampiri. Ma che attinenza ha con il tuo sogno?-

-Beh, vedi, io… sono una cacciatrice di vampiri, una… diciamo… prescelta, che deve sconfiggere demoni e vampiri. Ora, il ragazzo in questione del mio sogno è appunto un vampiro!-

-Cacciatrice… un vampiro… interessante… continua!-

-Beh, non è un vampiro qualunque… di norma i vampiri non hanno un’anima, ma lui… circa un secolo fa, fu maledetto dagli zingari, riottenendo la sua anima… era, diventato… buono, dolce, e gentile… e io… me ne sono innamorata…-

-Una… cacciatrice innamorata di un vampiro…-

-Beh, solo che qualche mese fa, Angel (si chiama così) ha, beh, perso la sua anima…-

-In che modo?-

-Ehm…- la ragazza era arrossita.

-Naturalmente, se non vuoi dirmelo, non credo sia rilevante…-

-E invece lo è! Perché… è stata colpa mia… la maledizione… diceva che avrebbe perso l’anima quando avrebbe raggiunto un attimo di vera felicità… e… sono stata io a dargli questo… attimo di felicità…-

-Capisco… continua…-

-Avendo perso l’anima, Angel si è trasformato in Angelus, il suo alter-ego… cattivo, e spietato, crudele… ed è, per così dire, tornato dalla parte dei cattivi, dalla parte dei vampiri, la sua specie…-

-… E…-

-Dalla parte dei cattivi si intende… Drusilla, una ragazza che Angel, quand’era senza anima, aveva primo reso pazza, e poi vampirizzata… e Spike… siccome lui è innamorato di Drusilla, ma si sente spodestato da Angelus, io e lui ci siamo… beh… alleati… solo momentaneamente, ben inteso… in modo che lui riavrà Drusilla, e io potrò finalmente uccidere, Angelus…-

-Un’alleanza con un vampiro… sempre più affascinante… parlami un po’ del tuo rapporto con questo vampiro, Spike…-

-Sicuramente, il nostro NON può definirsi un rapporto… arrivò a Sunnydayle quasi un anno fa con la sua amante pazza, Drusilla… fu, come dire… odio a prima vista, tra di noi! E poi un giorno ci ritrovammo davvero a combattere per due cose di vitale importanza: lui, voleva guarire la malattia di Drusilla, ma per farlo aveva bisogno di uccidere Angel… io, non potevo permettere che ciò accadesse… quella fu una notte orribile… salvai Angel, ma Spike era riuscito ugualmente a guarire Drusilla… prima che i due scappassero, gli feci cadere addosso un organo da chiesa… da allora Spike è paralizzato sulla sedia a rotelle…-

-Brutta fine, davvero brutta fine…-

-Non impietosirti per così poco! Purtroppo i vampiri rimarginano presto le loro ferite… ed ora Spike è più arzillo e veloce di prima…-

-Da come ne parli… hai già avuto un altro scontro con lui?-

-Beh, sì… è stato allora che mi ha proposto l’alleanza…-

-Fammi capire bene: pensi di essere in grado di sconfiggere Angelus?-

-Certo… mi ci vorrà molto… coraggio, ma penso di farcela…-

-E allora perché hai accettato di aiutare Spike?-.

Freddi aveva assunto un’espressione incuriosita.

-Sai, anch’io mi sono posta molte volte questa domanda: perché? Forse… pietà, o… solidarietà… non ne ho idea…-

-E che aspetto ha, questo rag… vampiro?-

(Col riso sulle labbra) -E’ un tipo che non passa inosservato: capelli biondo ossigenati… sempre vestito di nero… pelle… e anfibi…-

-E… pensi di poterne essere attratta fisicamente?-

-Cosa… cosa stai insinuando?… non mi sognerei… MAI… Spike… oh Dio, cosa mi sta dicendo…-

-Su, Buffy, calmati era solo una domanda innocente… alla quale non hai risposto!- le fece l’occhiolino.

-Alla quale risponderò subito: NO, NO, NO, e ancora ASSOLUTAMENTE NO! E’ sufficiente come risposta?-

-C-Certo… non c’era bisogno di urlare…-

-Dovevamo parlare del mio sogno, non della mia vita… privata…-

-Sì, hai ragione… mi stavi dicendo che hai sognato Angel stanotte…-

-No, non Angel, Angelus… ed aveva… dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie…-

-Ah, Angelus… chiodi… e cosa ti ha detto?-

-Ora che mi ci fa pensare… i chiodi potrebbero avere un’attinenza con… lasciamo perdere… Beh, se vuole una sintesi della nostra conversazione… o almeno da quel che credo di aver capito… ha detto che io non lo amo più…-

-Suppongo sia normale che tu non ami Angelus…-

-Sì, è così! Ma lui non si riferiva ad Angelus: ha detto, senza mezzi termini, che dovevo svegliarmi, e capire che Angel e Angelus non sono altro che la stessa persona… ha detto, che Angel capisce meglio di lui quando mento… che Angel ha capito che non lo amo più… e ha detto che mi perseguiterà…-

-Questa suona tanto come una minaccia!-

-Sei davvero molto perspicace, Freddi, non c’è che dire!-

Buffy e Freddi si girarono simultaneamente verso la porta.

-A-Angelus…-

-Spiffy! E’ da molto che non ci vediamo… lo sai mi sei mancata!-

Il vampiro entrò in un lampo nella stanza, prendendo lo scienziato sotto tiro, e Buffy fu circondata da una decina di vampiri.

-Non ho sentito tutto il discorso… ma dalle ultime frasi… a quanto pare mi hai sognato, Buf! E’ sempre un piacere venire a giocare coi tuoi sogni…-

-Lascialo… lascialo andare…-

-Buf, Buf… non ti conviene darmi ordini, nella tua posizione… potrei benissimo farti uccidere dai miei amici… anche se non sarebbe molto divertente…-

-Che cosa vuoi da lui?-

-Ho sentito dire che è un eccellente interpretatore di sogni … diciamo che ne avrei bisogno per Drusilla… a proposito, ti porto i suoi saluti… non ti dispiace se te lo rubo, diciamo… per sempre?- sul suo viso un ghigno sadico.

Il vampiro stava prendendo la porta, quando la cacciatrice sentì urlare Freddi: -La chiave del tuo sogno… ripensa al vostro discorso, Buffy… perché avrebbe dovuto dire quelle cose?… ripensaci… ripensaci…- fino a che la sua voce non fu lontana e Buffy, a quel punto non potè far altro che aspettare.

Solo qualche minuto dopo, infatti, irruppero nella stanza i suoi amici, insieme ai quali riuscì ad uccidere tutti i vampiri.

Alla fine, Xander domandò, ancora trafelato: -Cosa… cosa volevano da te? Ti… stavamo cercando… e siamo venuti qui… per caso…-

La ragazza pronunciò una sola parola, sul suo volto una smorfia di dolore, frustrazione, stanchezza, tristezza: -Angelus…- e poi uscì velocemente fuori dalla stanza.



Correre.

Sì, correre.

Correre ancora.

Correre per sempre.

Le bastava correre per calmarsi.

Sentire la sferzata del vento sul viso la riportava alla realtà, e insieme la tranquillizzava.

E poi… correre al cimitero significava uccidere vampiri…

E nonostante lo odiasse, si rendeva conto ogni giorno di più che ne aveva bisogno.

Sfogarsi con quei mostri, idealizzarli come i propri demoni personali…

“Prendere due piccioni con una fava” si diceva.

Peccato che i suoi demoni personali, come i vampiri, sembravano non finire mai, mai, mai…





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4. LA SITUAZIONE SI COMPLICA



Spike la stava aspettando alla cripta da un po’ di tempo.

Era chiaramente molto teso e nervoso, e camminava in cerchio fumando una sigaretta.

Stanco di aspettarla, si era deciso ad andare via.

Varcò la soglia della cripta… e la vide.

Stava combattendo con un vampiro (“E quando mai!” pensò).

Ma era… sì, sembrava… diversa.

Sembrava più disperata del solito, ma non per questo meno combattiva o efficiente.

Solo, più disperata.

“Meglio”, pensò dentro di sé, e un ghigno si disegnò sul suo viso. “Sarà più facile del solito maltrattarla”.

Se ne stava in disparte, ad osservare il combattimento.

In effetti, si aspettava che finisse presto.

Quello, era un vampiro giovane e inesperto.

“Sei proprio sfortunato, amico!” pensò. “Da poco sei risorto, e tra poco morirai!”.

Ma mentre se ne stava così, immerso nei suoi pensieri, fumando, e con un sorriso sprezzante sulle labbra, si accorse che… qualcosa non quadrava.

Improvvisamente, il vampiro l’aveva atterrata sotto di sé.

La cacciatrice se ne stava impotente, con la schiena al terreno, le mani bloccate dal mostro sopra di lei.

E sembrava non cercare nemmeno di opporre resistenza.

Stava per essere morsa e se ne rimaneva immobile, apatica…

Il sanguinario si mosse e in un lampo polverizzò il vampiro con un paletto trovato a terra.

Buffy era ancora distesa a terra, gli occhi sgranati per la sorpresa, e insieme, colmi di… gratitudine.

Ma… forse si sbagliava!

Le tese una mano, che la ragazza, risvegliatasi dal suo stato comatoso, prontamente allontanò, alzandosi in piedi sulle gambe ancora tremanti.

Il biondo la guardò con un’espressione severa, i suoi occhi penetranti che la rimproveravano in silenzio.

Non aveva il solito riso di scherno.

La cacciatrice si sentì intimidita da quel comportamento.

-Su-Suppongo che ti debba ri-ringraziare per…-

-Oh no, cacciatrice, non ce n’è bisogno! Sai com’è, solidarietà tra nemici!- la guardò sorridendo.

Buffy non potè far a meno di pensare che non era un sorriso cattivo, poi rispose, confusa: -Nemici mortali, vero?-

-Certo!- rispose il vampiro, ancora sorridendo.

Poi assunse nuovamente un’espressione seria.

-Cosa diavolo ti è successo, prima? Lo so io, e anche tu lo sai benissimo, che avresti potuto farlo fuori in un attimo…-

-Cosa… cosa vuoi, Spike? Ora ti interessi anche della mia salute?-

Il vampiro la guardò enigmatico, poi sul suo viso comparve un riso di scherno, e di compassione.

-Ora ho capito… hai litigato con Angelus, dolcezza? Lascia troppi cuori spezzati sul suo cammino! Dovrei utilizzare anch’io la sua tattica… prendi e molla… prendi e molla… prendi e molla… e dimmi, tesoro, com’è, detto da una che l’ha sperimentato sulla sua pelle?-.

Non ebbe risposta, perché Buffy lo colpì in pieno viso.

Iniziarono a combattere.

Dopo breve, però, Spike riuscì ad atterrarla nuovamente.

-Cacciatrice, cacciatrice… oggi non è proprio giornata, eh?-.

Si scansò, poi le tese nuovamente la mano.

-Forza, alzati… ho capito che hai propria voglia di morire, oggi… peccato che per il momento mi servi viva…-

La ragazza stavolta afferrò la mano del vampiro, che la fece alzare dandole una spinta molto forte, portando il viso di lei ad un soffio dal proprio.

Restarono alcuni secondi a fissarsi in silenzio, ancora mano nella mano e vicinissimi, respirando affannosamente, e guardandosi negli occhi, a lungo, come ipnotizzati.

Poi il sanguinario abbassò lo sguardo dagli occhi di Buffy alla sua bocca.

Si avvicinò pericolosamente sempre di più…

Le loro labbra ora si sfioravano quasi…

Stavano per baciarsi, quando la ragazza, ripresa la cognizione della realtà, lo scansò bruscamente, facendolo cadere a terra.

Balbettando, la voce un po’ alterata, disse: -Cosa… cosa diamine hai cercato di fare?-

Spike, ritornato in piedi, le andò vicino e con prepotenza le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Niente che tu non voglia, tesoro!- e stavolta la baciò davvero.

Non c’era più, però, la magia dell’attimo prima.

Ora a Buffy sembrò solo una costrizione, un atto… forzato.

“Non che prima fosse… meglio?” pensò con orrore.

Cercò di ribellarsi con tutte le sue forze, e alla fine riuscì ad allontanarlo.

Ora si guardavano con odio, ansimanti, entrambi in guardia e pronti a colpire.

Però la ragazza, semplicemente, voltò le spalle, e cominciò ad allontanarsi.

Spike la raggiunse e le prese un braccio.

-Lasciami immediatamente! Non intendo rimanere qui un secondo di più!- sibilò lei, fredda, e arrabbiata, con gli occhi offuscati dalle lacrime.

Sentendola singhiozzare, il vampiro allentò la presa.

La cacciatrice si divincolò subito, e cominciò di nuovo ad allontanarsi.

Lui le urlò: -Dovevamo… preparare un piano, ricordi?-.

Buffy si fermò di colpo, e continuando a dargli le spalle, rispose: -Ah, sì… beh, non importa, ne… parleremo… domani! Sii puntuale… e stai all’erta… Angelus e Drusilla sono tornati! Non… vorrei che ti facessero fuori… proprio ora… che siamo vicini al nostro… progetto! Ci vediamo…- e andò via.

Spike si girò nella direzione opposta e cominciò a incedere con lunghe falcate poco decise, pensando e ripensando nella sua mente a ciò che era accaduto poco prima.

“Che diavolo mi è venuto in mente? Io… baciare la… cacciatrice?… ma era lì, così apparentemente… indifesa, e… mah, starò impazzendo… non vorrei che Angelus fosse contagioso!” e mentre pensava questo, gli tornò in mente un’altra preoccupazione. “Angelus! Diamine, se mi avesse visto baciare Buffy… oh, all’inferno! Le mie scelte non possono dipendere da Angelus… scelta? Io ho… scelto di baciarla? Oh mio Dio” e continuò a camminare alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.



Spike se ne stava seduto sulla sua sedia a rotelle, ancora pensieroso a causa dello scontro avvenuto con la cacciatrice qualche ora prima.

Non si accorse, perciò, di Drusilla che, silenziosamente, era entrata nella sua camera.

La notò solo quando lei gli coprì gli occhi con le mani, esclamando: -Indovina, indovinello! Chi sono, Spikey?-.

Il vampiro strinse le mani della donna, e la fece sedere sulle sue ginocchia.

La vampira lo baciò, ma lui, ancora tormentato dal bacio avuto con Buffy, la scansò dolcemente.

-Ehm… quando siete tornati?-.

-Mhm…- fece lei sospettosa, -Da poco… qualche ora… abbiamo disfatto le valigie, e ho pensato di venire a salutare il mio adorato Spikey!-

-E… com’è stato il viaggio? Vi siete divertiti?-

-Non puoi immaginare quanto!- esclamò Angelus, appena entrato nella stanza.

Dietro di lui c’era Freddi Sumung.

-E come vedi, Spike, ti abbiamo portato un regalino! Saluta Spike, Freddi!-

Lo scienziato squadrò a lungo il biondo, come per fargli una radiografia.

Angelus continuò: -Lo sai, lo abbiamo trovato in dolce compagnia: era con Spiffy!-

-B-Buffy? La cacciatrice?- domandò Spike, a disagio.

-Sì, Spike. Quante Buffy hai conosciuto in questo breve periodo di tempo?-

Il sanguinario fece un sorrisetto ironico, poi esclamò: -Lasciatelo a me per un po’, e vi farò vedere che riuscirò a farlo cantare, qualsiasi cosa lui sappia!-

Angelus e Drusilla acconsentirono e abbandonarono la stanza.

Immediatamente, Spike si alzò dalla sedia a rotelle, facendo piccoli passi per sgranchirsi un po’ le gambe, poi si avvicinò a Freddi.

-Dunque tu saresti un… interpretatore di sogni… molto interessante… e se non sbaglio fino a poco fa eri con Buffy… ah, ora capisco, era arrabbiata perché Angelus ti ha rapito… già, ora tutto torna…-

-Buffy non mi ha detto molto di te, Spike, ma mi è bastato vederti, per capire come sei fatto… e soprattutto per capire che Angelus non è molto simpatico neanche a te!- disse lo scienziato.

-Già, siamo in molti a detestarlo!- commentò acido, continuando: -La cacciatrice ti avrebbe parlato di me, quindi…-

-Beh, sì, mi ha detto che ha molti problemi da risolvere, e nella sua lista tu vieni al secondo posto…-

-Al secondo posto dopo Angelus, immagino!-, esclamò, evidentemente irritato da questo fatto.

-Esatto! Anzi, facciamo una cosa… perché non mi parli un po’ del tuo rapporto con lei, visto che ci siamo?-

-Cosa… non crederà, Freddi, di poter controllare questa conversazione. IO l’ho fatta restare perché IO ho bisogno di farle alcune domande…-

-A che proposito?-

-Buffy…-

-Visto che il vostro è un chiodo fisso? Con la scusa che siete nemici mortali, mascherate i vostri reali sentimenti, che oppressi nel vostro subconscio, non possono far altro che trasformarsi in vero odio…-

-Non ho bisogno di uno psicologo! E’ molto interessante quello che dice… i nostri sentimenti “reali” li ha chiamati… a cosa si riferisce?-

-Su, non fare lo gnorri, Spike… si capisce benissimo dalle vostre reazioni che tra voi vi è molta attrazione sessuale, e forse anche qualcos’altro…-

-Ma, signor scienziato dei miei stivali, noi combattiamo l’uno contro l’altro, i nostri corpi sono costretti a toccarsi in continuazione… cosa crede, che non si crei dell’attrazione sessuale? O sta insinuando dell’altro…?-

-Bene, almeno c’è ancora qualcuno a questo mondo che ammette le sue debolezze! E poi, quando dicevo che Angelus non ti è simpatico, mi riferivo anche al fatto che tu ne sei geloso… per Buffy! Non sopporti che ora tutte le sue energie siano concentrate su di lui…-

-A quanto pare, lei non le ha spiegato bene la sua storia… prima Buffy e Angel stavano INSIEME! E’ normale che dedicasse a lui le sue attenzioni…-

-Sì, certo, ma non mi sto riferendo a quello! Nonostante Angel, prima eri tu che aveva sempre nei suoi pensieri, perché, seppur come nemico, lei doveva pensare a fermarti… quindi, in un certo senso, aveva paura di te…-

-Chi non l’avrebbe?-

-…E a te dà fastidio che ora la sua principale preoccupazione sia Angelus!-

-Non è affatto vero! E’ un’enorme str…-

-Suvvia, lo so che è difficile ammetterlo, ma è così! Però, in un modo o nell’altro, stai riuscendo ugualmente a confonderla col tuo comportamento… tu stesso non sei preparato a tutto quello che sta succedendo… ti ho visto prima, quando l’hai nominata, eri profondamente imbarazzato e a disagio, cosa che non accade ad Angelus quando parla di lei… Ebbene?-

Ormai, il vampiro pensò fosse giunto il momento di aprirsi alle confessioni.

-Freddi, deve promettermi che non ne parlerà né con Angelus, né con Drusilla… circa qualche ora fa abbiamo avuto un altro diverbio… in questo periodo è molto debole, eccessivamente troppo debole… stava per farsi ammazzare da un vampiro qualsiasi, un novellino… e io l’ho salvata…-

-L’hai salvata… bene, molto bene…-

-No, lei non capisce… non va affatto bene… le cacciatrici si uccidono, non si salvano… ad ogni modo, abbiamo iniziato a picchiarci… ormai lo facciamo anche per i motivi più futili…-

-Scusa, Spike, ma come hai detto tu stesso, sei un vampiro, e lei è la cacciatrice… dovrebbe essere normale per voi combattere ogni giorno fino alla morte…-

-Immagino che lei sia a conoscenza del nostro piccolo accordo, no? Beh, abbiamo stipulato una specie di… trattato di “non aggressione”, e io sarei pronto a rispettarlo per…-

-Per Drusilla? E’ questo che stavi dicendo? Io penso che, in questo momento, il tuo unico scopo è quello di poter stare accanto a Buffy, e ti sfido a contraddirmi…-

-Io… lasciamo perdere… le stavo dicendo… dopo aver combattuto, stavamo per baciarci, ma lei mi ha allontanato… non so cosa mi sia preso, ma la desideravo con tutte le mie forze… a quel punto l’ho bloccata e l’ho baciata…-

-E lei come ha reagito?-

-Mhm… non ha reagito molto bene… lei mi odia, esattamente come io odio lei, per cui è andata via… ho cercato di fermarla, ma stava piangendo… e, non me la sono sentita di farle ancora del male…-

-Mm, dici che lei ti odia esattamente come tu odi lei… non sarà invece che lei ti ami come tu ami lei?-

-Senta, non dica idiozie… io sono innamorato di Drusilla… e lei lo è ancora di Angel…-

-E questo ti fa rabbia, vero? Il fatto che lei ami qualcosa che non esiste più, invece che te, ti fa ribollire il sangue nelle vene…-

-Noi vampiri non abbiamo sangue e vene, o almeno non nel vero senso della parola…-

-Ok, tempo scaduto!- urlò Angelus, che entrò sbattendo la porta.

Poi si fermò ad osservare Spike.

-A quanto pare c’è qualcuno che si è ripreso qui… mi dispiace portartelo via, ma Drusilla ha bisogno di lui… sai, forse abbiamo la chiave per distruggere per sempre la cacciatrice… senza la possibilità che ne risorga un’altra…-

-Cosa…?-

-Sì, lo so, sarà dura lasciare Buf, ma… che ci vuoi fare, è la vita… a dopo!- e uscì portandosi dietro lo scienziato.







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5. ANIMI GENTILI, SPIRITI SOGNANTI



Un altro sogno… e come se non bastasse sembrava sempre così reale…

“Dove… dove mi trovo? Che posto è questo?”

Una grande sala da ballo, una sala… ottocentesca…

E poi tante donne… tutte vestite allo stesso modo… vestite per ballare…

Una festa… sì, vestite a festa…

E molti uomini… tutti in smoking… vestiti a festa…

“Un ricevimento!”

Era come se Buffy non avesse consistenza, come fosse un fiore delicato trasportato dal vento…

Poi, una stanza… più, discreta, intima… una camera da letto…

E… un ragazzo e una ragazza…

Una dama… una fanciulla distinta, riccamente abbigliata e piena di gioielli…

Ma con uno sguardo freddo e un’espressione annoiata…

L’uomo… un giovane, un ragazzo… più modesto…

Però elegante nella sua modestia…

Affascinante… con occhi azzurri molto belli e profondi…

Occhi luminosi… occhi innamorati…

Buffy non vede la stessa luminosità negli occhi della ragazza.

-C-Cecily, qu-quella poesia era per te! Sono, sono rimasto abbagliato dalla tua rifulgente bellezza, e ogni volta che poso il mio umile sguardo su di te, sento il mio cuore battere oltre modo, sento… un suono di campane e un coro di angeli… ma sei tu l’angelo più bello, sei tu la stella che illumina il mio cammino lastricato di affanni e dispiaceri, tu con la tua meravigliosa…-

-Ehm, sì, William… le sue poesie sono sempre molto… sorprendenti…-

“Un poeta! Che animo sensibile! Ma lei non sembra aver apprezzato…”

-Allora, C-Cecily, accetterai il mio amore? T-tu ricambi il m-mio amore?-

“Che ragazzo impacciato, ma così dolce… eppure mi ricorda tanto qualcuno…”

-No, William non mi chieda cose del genere… lei sa molto bene che NON sono interessata a tipi del suo genere… così bislacchi, e di povera famiglia… (“Che ragazza odiosa! Non merita una dichiarazione del genere!”)… lei per me è solo un essere inferiore!-

Detto questo, la ragazza si alzò e tornò con noncuranza nella stanza da ballo, lasciando il ragazzo col cuore a pezzi e lo sguardo perso nel vuoto nella camera.

Ancora come trasportata dal medesimo vento, Buffy si ritrovò all’improvviso a camminare nel freddo accanto al ragazzo, fuori dalla casa.

“Sta piangendo… sono lacrime disperate le sue… mi piacerebbe tanto poter consolarlo…”

Un vicolo buio.

Si era fermato di botto, lasciandosi cadere sulle gambe tremanti, tenendosi le ginocchia con le braccia, col capo reclinato.

Il ragazzo cominciò a singhiozzare più forte, e a parlare convulsamente: -Ce-Cecily! La m-mia Cecily… non mi vuole… mi disprezza… non posso continuare a vivere così…-
Come per magia, il corpo di Buffy prese consistenza.

La cacciatrice si sedette accanto a lui, e gli scostò dolcemente dal viso una ciocca di capelli color nocciola caduta sul viso.

Come fulminato, il ragazzo alzò il viso, ancora rosso e bagnato.

E Buffy non riuscì a trattenere un sospiro, guardandolo negli occhi: -Spike…-

-Ci conosciamo, signora? Non mi sembra di averla mai vista!-

Ancora sconvolta per la rivelazione, la ragazza annuì soltanto.

“Non posso crederci! Questo ragazzo… Spike, è… sono totalmente diversi l’uno dall’altro…”

-Ad ogni modo… il mio nome non è Spike… William, io sono… William…-

-“William il Sanguinario”!- esclamò lei.

-Bene! Evidentemente lei conosce già la nomea che mi sono fatto tra i gentiluomini di Londra… eppure le mie poesie non sono tanto terrificanti… le leggevo ogni sera a mia madre… finchè… finchè…- e scoppiò a piangere nuovamente.

Ripresasi, Buffy lo abbracciò, meravigliandosi di tanto slancio d’affetto, e William ricambiò l’abbraccio, continuando a piangere come un bambino.

Quando, infine, si fu sfogato, la cacciatrice lo lasciò, continuando a tenere un braccio attorno alle sue spalle.

-Che, che vergogna… piangere di fronte ad una così bella signora del suo stampo… mi, mi dispiace tanto… devo, devo averle rovinato tutto il vestito…- disse frustrato.

-Non preoccuparti, William… io sono Buffy… e mi piacerebbe che tu mi dessi del tu…-

-Oh, come vuole, vuoi, Buffy…- sospirò ancora, poi –Non l’ho mai vista qui a Londra… di dov’è?-

-Beh, diciamo che non sono di queste parti… vengo da un posto molto lontano, ma, lasciamo perdere… dimmi, piuttosto, perché piangevi?-

-Perché… la donna che amo… l’unica luce dei miei occhi ormai spenti… mi ha detto che, non conto niente per lei, mi ha, definito… un essere inferiore…-

-E tu credi che abbia ragione? Tu pensi di essere un essere inferiore?-

-Io… sì, la mia Cecily ha ragione… lei ha sempre ragione… è una nobildonna, lei… sono un essere inferiore… non sono neanche riuscito a salvare mia madre…-

-Cosa, cosa è successo a tua madre?-

-Era, andata a lavoro come ogni giorno, nonostante l’età, per il… mio sostentamento… e, quando è tornata… era brutta, cattiva, aveva… un viso sfigurato, ha cercato di… mordermi…-

-Mo-morderti?-

-Sì, ma io sono scappato… ha una malattia grave, capisci? E io sono scappato…-

-No, William, se ho capito bene… non è malata… tu, non avresti potuto fare niente per salvarla, era… già troppo tardi e… lo è anche ora…-

-Vuoi dire che lei è… morta? Molti, in città, hanno ipotizzato che lei… che fosse stata abbracciata da una creatura della notte, ma io… non ho voluto dar credito a quelle storie…-

-Creature della notte… abbraccio… ti riferisci ai vampiri…-

-Cosa dice? V-vampiri… non bisogna nominarli, potrebbero sentirti…-

-Non preoccuparti, William, con me sei al sicuro…-

E mentre diceva queste parole, furono assaliti da una vampira.

-Aiuto! Mio Dio! Un mostro!- urlò il ragazzo in preda al terrore.

Buffy, d’istinto, tirò un calcio, e la demonessa finì alcuni metri più indietro.

Per quel breve momento, la vampira riprese il suo aspetto umano.

-Drusilla!- esclamò Buffy, la voce strozzata, non sapeva se dallo sgomento o dall’ira.

“E così… è qui per vampirizzare William… cioè Spike… non posso crederci…”

Mossa dalla rabbia, la cacciatrice, preso un paletto trovato a terra, la ridusse in polvere in pochi secondi.

-Era qui… per te!- disse Buffy a William. –Però, ora è tutto finito… è tutto finito…-

Il ragazzo annuì, ancora tremante, e le si avvicinò.

Poi prese le mani di lei tra le sue.

-Buffy, non so, proprio come ringraziarti… mi hai, salvato la vita… io, non so chi tu sia ma… ti sarò riconoscente per sempre…-

-Per l’eternità?- domandò la ragazza, ironica, pensando a quanto fossero diversi lo Spike umano del passato, William, e lo Spike del futuro.

-Certo…- e fece un gesto che forse non avrebbe dovuto fare.

La baciò.

Istintivamente, Buffy lo scansò.

Non perché quel bacio non le fosse piaciuto, ma… era così uguale a Spike, le stesse labbra, lo stesso sapore… solo, più dolce e timoroso.

William abbassò lo sguardo.

-Scu-scusami! Non so… cosa mi abbia preso… mi, dispiace tanto… spero che tu non sia arrabbiata con me…-

-No, William, non lo sono… non sono arrabbiata con te… ti va di fare una passeggiata, e parlare… almeno fino all’alba…-

-Perché fino all’alba?- domandò incuriosito

E la ragazza, con un sorriso enigmatico rispose: -Perché… oh beh, lasciamo perdere…-

E avevano camminato molto, e avevano parlato molto, sempre restando mano nella mano, fino a che il sogno era durato…



Buffy e Spike si svegliarono nello stesso attimo, entrambi sgomenti, esclamando: -OH MIO DIO!-

CONTINUA…