Tristezza
Attenzione! Si tratta di una Fan Fiction terribilmente Angst!


Scritto da: Maria
Spoiler per: La prima e la seconda serie di "Angel", in particolare per "Hero" e la saga di "Redefinbition".
Pairing: nessuno.
Rating: Angst( dramma), POV ( punto di vista) di Cordelia .
Timeline: durante il ciclo di Redefinition.
Summary: Cordelia si rivolge a Doyle, durante il terribile periodo di Redefinition.
Disclaimer: i personaggi delle serie "Angel" appartengono a Joss Whedon, la WB, ME e la Fox, l'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.


"Ad Anna, la mia dolcissima musa ,la mia meravigliosa amica, la cosa più bella che mi sia capitata da un periodo troppo lungo di tempo.
E a Sabrina, una delle persone più forti che abbia mai conosciuto. Il mondo sarebbe molto, molto più brutto se non ci fossi tu. "
 

Tristezza


Sono triste, amore mio.
E la tristezza è un fiume.
In cui affondo.
In cui annego.
E' un fiume che mi prende.
E che diventa me.
Finché io sono tristezza.
E non combatto più quella corrente.
Perché non so combattere me stessa.
Dicevano che la tristezza è un pugnale, che ti trapassa il cuore.
E ' un fulmine.
E' una guerra che ti distrugge dentro.
Mentivano.
Per le lacrime che verso invano, loro mentivano.
La mia tristezza è un veleno, che mi toglie la forza, e si porta via il calore della mia pelle, e assorbe i sorrisi, fino a che non comincio a pensare di non averne mai fatti.
Di non averne mai saputi fare.
E' uno spillo che irradia il dolore in cerchi, sottile... tanto che la sua puntura quasi non si sente all'inizio, e poi, quando e diventata troppo forte, non si riesce più a ricordare che è nata così... come il morso di un ago...
E' nebbia.
Intorno alla faccia.
Intorno ai polmoni.
Intorno alle orecchia.
Che non ti fa sentire.
Che ti impedisce di respirare.
E' un morbo che lascia vivi e uccide l'anima.
Togliendo al cuore anche la voglia di curarla.
Togliendo tutto.
Mi sono ammalata il giorno che sei morto.
E non l'ho capito...
Perché questo male, astuto, si è nascosto dietro al mio cuore, nell'ombra, e ha aspettato, lanciando di tanto in tanto qualche morso.
Tastando il terreno.
Le mattina in cui entravo in ufficio e tu non eri là.
Quando un silenzio durava troppo a lungo, e non c'eri tu per romperlo.
Quando avevo voglia di pingere e non sapevo perché.
Quando guardavo Angel negli occhi, ed eravamo io, e lui... e mancava il mondo... mancavi tu.
Ho creduto di sconfiggere la tristezza.
Con la forza, con il carattere, con l'allegria.
E invece la malattia era ancora lì.
Come un fantasma in agguato.
Senza fretta.
Attendeva.
E adesso ha vinto.
E io sono infetta.
Sono triste.
E la tristezza è un desiderio di lacrime che non si placa mai.
E' il mio letto, freddo, in cui vorrei scomparire.
La tristezza sono le corse, il lavoro, questi capelli biondi che non ti sarebbero piaciuti, ma mia
frenesia.
La tristezza è il mio essere forte.
Il mio saper reagire.
E poi, a casa, sempre, la voglia di piangere.
Le spalle che si abbassano, il respiro che diventa pesante.
La voglia di non fare niente.
Ce l'avevi dentro, questa tristezza, e me l'hai regalata.
Insieme alle visioni.
E io amavo in te quel velo che ti copriva gli occhi.
Adesso che ce l'ho dentro io mi sta uccidendo.
E io la curo come la figlia che non porto in grembo.
Una figlia... una figlia tua come sarebbe stata?
Ci penso spesso.
E la vedo correre per lo studio di Angel, e saltargli sulle gambe mentre legge, e camminare sui piedi di Wesley.
E ha i tuoi occhi.
Sorriso allora.
Come faccio quando ricordo qualcosa di te.
Quando mi viene in mente un momento.
Quando ti penso.
Poi, viene la tristezza... e tutto se ne va...
E ' una padrona esigente.
Non vuole rivali.
Chiede tutto.
Prende tutto.
E non lascia niente.
Ti voglio bene, amore mio.
E anche questo mi riempie di tristezza.
Ti amo.
E ti amo più di quando eri con me.
Ti cerco.
E tra poco saranno due anni...
Piango.
Inzuppo di lacrime il cuscino.
Poi indosso il mio sorriso... una maschera... un inganno...non un vero sorriso...
Quello, forse, non l'ho mai saputo fare...
E esco.
E la tristezza della città mi assale.
Ti piaceva la città.
Ti piaceva la notte.
E forse era lo specchio della tua tristezza.
Ti piaceva prenderti cura di me, anche se io non te lo lasciavo fare.
Credevo di essere forte.
La più forte fra noi due.
L'ho creduto anche allora, quando non sei più tornato.
E invece la tristezza era già in me.
Mentre ridevo.
Mentre lottavo.
Mentre prendevo decisioni.
Mentre andavo avanti.
Si nascondeva come i nemici furbi.
Aspettando.
Attendendo paziente che io perdessi il mio scudo.
E poi è venuta fuori, e ha mostrato il suo sguardo da Gorgone, mutandosi in pietra.
Perché io avevo perso il mio scudo.
La mia roccia.
Il mio sostegno.
Non sapevo di averli, ma quando li ho perduti ho cominciato a cadere, e la tristezza mi ha preso fra le sue forti braccia.
Ho perso il mio equilibrio.
Ho perso il mio asse.
Ho perso il mio amico.
Ho perso Angel.
Ci avevi lasciati insieme, su quella nave, e io l'ho perso.
E' affondato, in acqua simili a quelle del mare... lentamente è precipitato... è annegato nel suo odio.
Nella sua tristezza.
Mi manchi.
Mi racconto che se ci fossi stato tu non lo avrei perso.
Poi ricordo che tu non ci sei, e la tristezza torna.
E mi sommerge, come ha sommerso Angel.
E io non ho una roccia a cui aggrapparmi.
Un sostegno.
Non più.
E lei lo sa.
E ride mentre mi porta a fondo.
Mentre mi tiene sveglia e intento svengo per il sonno.
Mentre mi fa restare ore davanti a un piato pieno.
Me l'hai piantato tu, nel grembo, questo seme di tristezza.
Eppure lo sai... lei non è figlia tua...
Né di Angel... né di questa città che mi grida dentro.
E' mia.
Solo mia.
Mi a figlia.
La mia bastarda.
E come ogni madre sono molto gelosa della mia bambina.
Della mia tiranna.
Non la lascio vedere agli altri.
La nascondo.
La tengo solo per me.
E il mondo pensa che lei non esista...
Che non ci sia tristezza nel mondo di Cordelia.
Ma Cordelia è tristezza.
Da quando tu te ne sei andato.
Da quando Angel mi ha tradita.
Mi avete spezzato il cuore, frantumando il mio universo.
E io vi odio.
Eppure... è faticoso l'odio... troppo faticoso.
La tristezza è più lenta, avvolgente, sensuale.
La tristezza balla la mia danza.
Parla la mia lingua.
Non l'ho salvato, amore...
Non ci sono riuscita...
E ora strepito, e grido nel mondo.
E dentro sono triste.
E la mia tristezza sa di qualcosa che non verrà mai detto, che non verrà mai fatto, che non sarà mai svelato.
Come un segreto.
Come il futuro.
Ho paura del futuro.
Senza di te.
Senza si lui.
E torna la voglia di piangere.
Sempre.
Non vorrei farlo, e mi ritrovo a singhiozzare.
Non so cosa fare, e non ho voglia di fare niente.
Faccio, e non serve a nulla.
Senza di te.
Senza di lui.
E mi chiedo se è stata tutta una bugia.
Il gioco di chi è più bravo a mentire.
Si è spezzato qualcosa, il giorno che te ne sei andato.
Per me...
Per lui...
E abbiamo fatto finta di andare avanti.
Abbiamo fatto finta di poter reagire.
Entrambi.
Bugiardi.
Perché eravamo insieme.
Ci hai lasciati insieme e ora lui mi ha tradita.
E io ... sono così triste.
Così triste...
Vorrei non averti mai incontrato.


Fine